giovedì, ottobre 08, 2009

La testimonianza di Giuffre'

ROMA - Sospettavamo della "sbirritudine" di Bernardo Provenzano. Questo uno dei passaggi dell'audizione a 360 gradi oggi, nell'aula bunker del carcere romano di Rebibbia, fatta dal collaboratore di giustizia Nino Giuffrè, sentito, davanti al Tribunale di Palermo in trasferta nella capitale, nell'ambito del processo per favoreggiamento a Cosa nostra al prefetto Mario Mori (ex comandante del Ros ed ex direttore Sisde) e al colonnello Mauro Obinu (ex comandante del reparto criminalità organizzata del Ros). Processo, questo, nato dall'inchiesta per il mancato arresto nel 1995, a Mezzojuso (Palermo), del boss Bernardo Provenzano. Iniziando dalle motivazioni che lo hanno spinto a collaborare con la giustizia, Giuffrè ha ricostruito più di 20 anni di Cosa nostra. Rispondendo alle domande dei Pm Nino Di Matteo e Antonio Ingroia, ha focalizzato l'attenzione sulla sua frequentazione con Provenzano ("Era il mio punto di riferimento principale, anche se a capo di Cosa nostra c'era Totò Riina", ha detto), finendo per parlare anche degli opposti schieramenti all'interno dell'organizzazione nonché delle strategie. Punto focale è stato quando Giuffrè ha detto di aver sentito "discorsi relativi a rapporti tra Provenzano e i carabinieri. Era una voce insistente. Il discorso della 'sbirritudine' di Provenzano nel tempo diventava sempre più attuale, prendeva sempre più piede. Certo, quando poi ci fu il periodo dei grandi arresti e solo Provenzano rimase fuori, ho sospettato anche io di lui". Giuffrè ha comunque detto di non avere mai sentito fare "discorsi di 'sbirritudine' su Bagarella. "Che Riina fosse confidente no, anzi ho sentito parlare che lui aveva persone nelle forze dell'ordine che gli passavano notizie". Dopo l'arresto di Riina "la diversità di vedute all'interno di Cosa nostra - ha detto Giuffrè - si manifestava in una diversa strategia: da una mafia molto appariscente così come aveva voluto Riina, a una mafia silenziosa sommersa che era la politica principale di Provenzano, quella senza rumore".
07/10/2009
Fonte: La Sicilia

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