giovedì, ottobre 08, 2009

Sta sera parla Ciancimino...


PALERMO - "Mio padre non ha mai voluto incontrare Dell'Utri. L'ha sempre trovato una persona troppo istintiva". In un'intervista televisiva Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, parla a 360° di Mafia e Stato e dei rapporti di Vito Ciancimino con Dell'Utri : "Mio padre commentava una telefonata di Dell'Utri a un pentito, non so chi, che è stata poi oggetto di un'inchiesta. Aveva chiesto un appuntamento per far cambiare le dichiarazioni a mio padre. Classico di Dell'Utri, tanto geniale quanto istintivo. Non lo stimava soprattutto perchè aveva rapporti a tutti i livelli, per le sue attività, calcio, cavalli. Mio padre, nato in un sistema e vissuto in un sistema, cercava di limitare le sue conoscenze a un unico livello". Massimo Ciancimino, condannato a 5 anni e 8 mesi per avere riciclato i soldi sporchi del padre, sta rendendo, da mesi, dichiarazioni ai pm di Palermo ai quali racconta, tra l'altro, anche della presunta trattativa tra Stato e mafia a cui avrebbe partecipato l'ex sindaco. "Dell'Utri poteva rappresentare la continuità sulle trattative Stato -Mafia- ha concluso - Lo stabiliranno i magistrati e certamente non è compito mio fare illazioni. Sicuramente c'è stato un soggetto che si è sostituito a mio padre per fare da garanzia, da equilibrio in quel periodo. Se poi mio padre potesse identificare questo soggetto in Dell'Utri, questo non lo posso dire".

PARTITO DEL SUD - "Mio padre e Licio Gelli progettavano una sorta di partito del Sud, un'entità che potesse rappresentare il Sud d'Italia. Mio padre - prosegue - aveva partecipato alla manifestazione organizzata al centro congressi Hotel Michelangelo di Roma e, anche in quell'occasione, si era parlato di mettere in campo una nuova forza politica che potesse rappresentare il Sud d'Italia. Allora mio padre aveva parlato di quella che doveva essere la sua idea: aveva scritto uno statuto di un partito che doveva chiamarsi Rinascita. Perchè non andò a buon fine? Perchè la seconda volta che incontrò Gelli, non lo reputò una persona adatta a proseguire il progetto e perchè l'incontro con Gelli, non dico che era stato ordinato, ma era stato sollecitato da qualcuno, da qualche amicizia collocabile in altri ambienti. Politici o massonici? Politici sicuramente lo escludo".

FAMIGLIA COSA NOSTRA - "Si diceva che il figlio di Michele Greco, Giuseppe, fosse gay perchè faceva il regista. Per la mafia quello della cultura e del cinema è un mondo di gay, per usare un eufemismo -ha spiegato Ciancimino- Il problema è che l'ingiuria nelle lotte tra famiglie danneggia. Cosa Nostra si chiama "famiglia Cosa Nostra" e uscire dai canoni è difficile. Se il divorzio viene visto male, figuriamoci l'omosessualità. Tutto quello che è di facciata va salvaguardato, anche se poi, sotto sotto, avviene tutto e il contrario di tutto".

MAFIA E COMUNICAZIONE - "Il sogno della mafia era controllare la comunicazione. La mia è solo un'ipotesi, ma certe cose sono processualmente accertate. Tra i tanti soggetti che ruotavano attorno a Cosa Nostra, c'è sempre stato chi desiderava la vicinanza o l'accavallamento a una rete, ai media, o un giornale locale".


ANNOZERO - Massimo Ciancimino sarà ospite di Michele Santoro ad Annozero. La puntata di domani si chiamerà "Verità nascoste". Altri invitati in studio, l'onorevole Antonio Di Pietro, Italia dei valori, Roberto Castelli (Lega), viceministro delle Infrastrutture e Trasporti ed ex Ministro della Giustizia e il giornalista Felice Cavallaro del Corriere della Sera. Sandro Ruotolo sarà in collegamento da Palermo.
07/10/2009

Fonte: La Sicilia

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