sabato, novembre 29, 2008

Viene fuori anche la TAV... Interessante...

CALTANISSETTA - "Un quadro estremamente allarmante". Così il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, ha definito le novità che stanno emergendo nelle indaginio sulla Calcestruzzi spa e la Italcementi spa, entrambe di Bergamo, che hanno fornito, e forniscono, il cemento per realizzare importanti opere pubbliche, come alcune linee della Tav e alcuni tratti autostradali. Proprio per far luce su una di queste forniture, due lotti della A31 Valdastico, in provincia di Vicenza, sono stati sequestrati da carabinieri e guardia di finanza di Caltanissetta su disposizione della Dda. Il sequestro, con facoltà d'uso dell'autostrada, è stato deciso in seguito agli accertamenti dei periti della Dda nissena che hanno evidenziato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento con quelli effettivamente impiegati nella produzione dei conglomerati forniti all'impresa incaricata dei lavori di realizzazione. La Dda di Caltanissetta, ha anche ordinato a carabinieri e guardia di Finanza la perquisizione di alcune delle sedi dell'Italcementi, a Porto Empedocle (Agrigento), Isola delle Femmine (Palermo) e Calusco D'adda (Bergamo). Controlli sono stati eseguiti anche nella sede di Area Sicilia a Palermo e nello stabilimento di deposito di Catania. L'indagine mira ad accertare se la Calcestruzzi abbia proceduto, non solo nella provincia di Caltanissetta e nella regione, ma anche su tutto il territorio nazionale, "a una illecita creazione di fondi neri - spiegano i carabinieri - da destinare in parte, quantomeno in Sicilia, ai clan mafiosi dell'isola, nonché l'eventuale esistenza di una strategia aziendale - adottata su scala nazionale e gestita, a mezzo anche del sistema informatico, con la consapevolezza dei vertici societari - finalizzata ad un sistematico risparmio del cemento nelle forniture di calcestruzzo destinate alla realizzazione di opere pubbliche". Nell'inchiesta, emerge che la società avrebbe fornito quantitativi di calcestruzzo di qualità difforme da quanto previsto dai capitolati d'appalto per opere pubbliche, compresi tratti della Tav. Gli inquirenti ipotizzano una frode in pubbliche forniture. Per questo motivo sono sotto esame numerose altre opere, in Sicilia e nel resto d'Italia, su cui la Dda nissena ha disposto verifiche e perizie per accertarne la stabilità strutturale e, quindi, l'esistenza di eventuali pericoli per l'incolumità pubblica. Nei mesi scorsi i magistrati hanno ordinato il sequestro del palazzo di giustizia di Gela, del Porto Isola-Diga Foranea di Gela, la strada a scorrimento veloce Licata-Torrente Brami, lo svincolo di Castelbuono-Pollina sul tratto autostradale A/20 Palermo-Messina e, per ultima, l'autostrada Valdastico. Dagli accertamenti tecnici sono emerse irregolarità nel calcestruzzo fornito da impianti della Calcestruzzi Spa presenti in tutte le regioni, con riguardo anche alla Tav Milano-Bologna, alla Tav Roma-Napoli (terzo e quarto lotto), metrobus di Brescia, metropolitana di Genova e A4-Passante autostradale di Mestre. Per il procuratore nisseno Sergio Lari questa resta "un'indagine fra le più articolate e complesse che travalica la dimensione mafiosa siciliana", ha detto durante una conferenza stampa sottolineandone l'importanza per la collettività. Secondo fonti investigative, a cui ha accennato il procuratore Lari, i previsti carotaggi da effettuare per legge nei cantieri sarebbero stati realizzati prima: "I dati che sono emersi dalle investigazioni dei carabinieri e del Gico della guardia di finanza di Caltanissetta hanno fatto emergere un quadro estremamente allarmante, anche su opere pubbliche che sono in fase di esecuzione sul territorio nazionale", ha sostenuto il procuratore di Caltanissetta. Sulle opere pubbliche su cui sono in corso accertamenti per valutarne la stabilità, Lari ha spiegato: "Bisogna verificare se è a rischio l'incolumità pubblica come è emerso dagli accertamenti tecnici condotti dai nostri periti. Proprio recentemente abbiamo evitato il peggio sequestrando la nuova ala in costruzione dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta dove attraverso carotaggi sul cemento abbiamo accertato diverse irregolarità". "Anche adesso - ha sottolineato Lari - dobbiamo effettuare altre indagini tecniche per verificare la stabilità delle strutture sequestrate anche se già dalle prime perizie è emerso il rischio di stabilità per queste strutture. In questo contesto dovremo accertare la responsabilità penale e amministrativa della Italcementi". La creazione dei fondi neri, ha poi spiegato Lari, non era solo finalizzata in Sicilia a pagare Cosa nostra, ma a creare anche illeciti arricchimenti per queste grosse imprese". Poco prima il procuratore aveva evidenziato che il principale fornitore di cemento alla Calcestruzzi spa "era Italcementi che gli riforniva il 98 per cento" sostenendo, a proposito delle sue spa con sede a Bergamo che "sostanzialmente sono lo stesso soggetto". Ed è per questo che le Fiamme gialle stanno analizzando puntigliosamente tutta la documentazione scambiata fra le due società in materia di fornitura di cemento.



Fonte: La Repubblica




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