martedì, gennaio 15, 2008

Stangata al clan Brunetto...

CATANIA - Quindici persone ritenute vicine alla cosca Brunetto arrestate e beni stimati in 52 milioni di euro sequestrati. È il bilancio di un'operazione contro il riciclaggio condotta dalla guardia di finanza del comando provinciale di Catania, denominata 'Little brown', che, secondo l'accusa, fa luce sulla gestione di soldi provenienti da usura, estorsioni e spaccio di droga ripuliti attraverso due società di trasporto e una di costruzioni.
L'inchiesta, coordinata dalla Dda della Procura di Catania, riguarda il presunto clan mafioso che fa capo a Paolo Brunetto, 51 anni, che opera nella zona Ionica di Fiumefreddo di Sicilia. Tra gli arrestati, oltre allo stesso Brunetto, ci sono la moglie, Carmela Magnera, 52 anni, e il suo presunto 'guardaspalle', Attilio Amante, 44, che sarebbero gestori dell'azienda di trasporti Ambra Transit, che è tra le società sequestrate. Per la Procura di Catania Carmela Magnera durante la detenzione del marito gli sarebbe subentrata nella conduzione del gruppo criminale.
Le altre aziende alle quali le Fiamme gialle hanno posto i sigilli sono la Francesco Argiri Carrubba, gestita dall'omonimo titolare, di 26 anni, e dal padre Rosario, di 45, entrambi arrestati; e la Cosma Costruzioni di Mascali. Con l'accusa di associazione mafiosa gli investigatori hanno inoltre arrestato Salvatore Antonino Benedetto, 41 anni, Giovanni Pernicano, 63, e Lorenzo Pocorobba, 51; mentre devono rispondere di concorso in riciclaggio Salvatore Cannizzo, 65 anni, Roberto Cavallo, 41, Giuseppe Cucè, 69, Antonino Galasso, 50, Francesco Sofia, 44, e Salvatore Tardà. A quest'ultimo il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere perchè già detenuto per altra causa. Tra gli indagati raggiunti da ordine di custodia cautelare in carcere c'è anche un usciere della Banca popolare di Lodi, Vito Concetto Orazio Ingrassia, 44 anni, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l'accusa avrebbe messo a disposizione di esponenti del clan le sue conoscenze e fornito alla cosca anche informazioni sulle indagini bancarie condotte dalla guardia di finanza, che avrebbe cercato di osteggiare con un comportamento definito dagli investigatori ostruzionistico.
Dalla Procura della Repubblica di Catania si sottolinea che "l'indagine, ancora in corso, e vede il coinvolgimento di altre persone, compresi dipendenti di altri istituti di credito la cui posizione è al vaglio" della magistratura.

15/01/2008
Fonte: La Sicilia

7 commenti:

Anonimo ha detto...

sono un parente di Paolo...

Sciavè ha detto...

e quindi?..devo avere paura?........

Anonimo ha detto...

cancellate l'articolo

Sciavè ha detto...

perchè dovrei cancellarlo?

Anonimo ha detto...

perche scrivi cazzate e basta ...sono le istituzioni che rubano e poi se la prendono con i piu poveri

Anonimo ha detto...

e dei fratelli chisari di castiglione il sig. brunetto cosa ne pensa????

Paolo ha detto...

Saranno passati anni ormai da questi post, ma cmq che tristezza accorgersi di scassapagghiara filo-mafiosi che prendono le difese della criminalità fatta persona. Magari avrà scaricato un camion di blocchi per le imprese del tipo.
ma ancora più triste avere gente simile come compaesani.