sabato, novembre 03, 2007

Antica focacceria

PALERMO - Si è conclusa oggi, con l'interrogatorio di alcuni testimoni citati dalla difesa, l'istruzione dibattimentale del processo per l'estorsione all'antica focacceria "S. Francesco" di Palermo, che vede alla sbarra: Francesco Spadaro, figlio del boss della Kalsa, Giovanni Di Salvo e Lorenzo D'Aleo.
Da lunedì inizierà la requisitoria del pm Lia Sava, che si dovrebbe concludere già martedì con le richieste dell'accusa. Questa mattina è stato riascoltato Vincenzo Conticello, uno dei titolari della focacceria che lo scorso 18 settembre indicò in aula il suo estorsore. Conticello, rispondendo ad alcune domande della difesa, ha ricordato le prime richieste di estorsione arrivate alla focacceria già negli Anni '90 con le relative minacce e gli atti intimidatori successivi.
"Io in quel periodo ero all'estero per lavoro - ha detto Conticello - ma i miei familiari mi avevano riferito che era stata sistemata della colla nei lucchetti della focacceria". Sempre oggi è stato sentito come testimone il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Vittorio Tomasone, che due anni fa comandava i carabinieri di Palermo quando prese il via l'inchiesta per le estorsioni alla focacceria "S. Francesco". L'ufficiale ha ricostruito la nascita dell'inchiesta fino alla conclusione dell'indagine.
L'indagine su Giovanni Di Salvo, uno degli imputati, nacque proprio dopo una confidenza fatta da Conticello al colonnello Tomasone su un maresciallo dei carabineri entrato nel locale per chiedere notizie su un uomo. Da lì a poco un tenente si era finto cliente ed aveva ripreso con il suo cellulare uno degli imputati con il titolare. Adesso la parola passerà al Pm Lia Sava, che lunedì prossimo inizierà la requisitoria.

02/11/2007
Fonte: La sicilia

1 commento:

spadafora live ha detto...

......CONTINUA.........La gioia provata dai siciliani onesti, per questa ennesima cattura e’ indicibile, manifestazione d’affetto spontanee si sono tenute dinanzi la squadra mobile di Palermo.

L’arresto oltre che far riflettere sul sottobosco di aiuti dati al boss, potrebbe portare alla rescissione della struttura direttiva di cosa nostra e potrebbe implicare un ritorno alla legalità in Sicilia.

Il mio bravo a tutti coloro che hanno permesso queste ennesima vittoria verso il cancro che giornalmente, ruba alla Sicilia e ai siciliani onesti risorse utilizzabili altrove..........CONTINUA............


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