lunedì, novembre 05, 2007

Omicidio, c'è una pista

CATANIA - Un regolamento di conti maturato all'interno del gruppo di Cosa nostra che opera nel rione di Picanello. È l'ipotesi privilegiata dagli investigatori che indagano sull'uccisione di Rinaldo Suraniti, 52 anni, indicato come elemento di spicco della cosca Santapaola, assassinato ieri sera a Catania. L'agguato è scattato davanti all'abitazione della vittima, in via Palazzotto, vicino alla centralissima via Etnea. Ad attendere l'uomo davanti la sua abitazione sarebbero stati almeno due sicari che hanno sparato cinque colpi di pistola calibro 7,65 da distanza ravvicinata, uccidendolo sul colpo. Per i carabinieri, che indagano, la modalità dell'agguato è di chiaro stampo mafioso. I militari dell'Arma nella notte hanno sentito familiari e amici della vittima e condotto in caserma una quindicina di persone a lui vicine che sono state a lungo interrogate. Suraniti era stato coinvolto nel maxiprocesso Orsa Maggiore a Cosa nostra catanese e indagato per estorsione. Era ritenuto dalla Procura della Repubblica organico al gruppo della 'famiglia' Santapaola del rione Picanello. Gli investigatori ritengono di potere escludere che l'agguato sia collegato con altri omicidi legati al clan Santapaola avvenuti nel Catanese ma ipotizzano che il delitto abbia dinamiche interne ai gruppi criminali di Picanello, rione, secondo questa tesi, da dove sarebbe partito l'ordine per l'omicidio. Le indagini dei carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Catania sono coordinate dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Andrea Ursino.
05/11/2007

Fonte: La Sicilia

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