mercoledì, marzo 07, 2007

Forgione parla a Ragusa

Un messaggio chiaro, diretto. Non ha lasciato dubbi in chi lo ha ascoltato il presidente della commissione nazionale Antimafia, Francesco Forgione, ieri mattina a Ragusa. La sua platea di studenti, gli alunni dell'istituto tecnico per Geometri «Rosario Gagliardi», ha avuto da subito la possibilità di rendersi conto di come l'attività dell'antimafia sia lungi dall'essere esaurita. Anzi, c'è bisogno di un nuovo e rinnovato slancio per fare in modo che proprio i giovani possano essere i protagonisti della cosiddetta Antimafia sociale. «Costruire una cultura - spiega l'on. Forgione - un sistema di valori, di diritto, e forme di partecipazione larga delle giovani generazioni nella vita pubblica tale da prosciugare il brodo di cultura nel quale le mafie rigenerano il loro potere e il loro consenso. Questo il nostro obiettivo. Molto del futuro di liberazione di una terra come la Sicilia, del Mezzogiorno, dal sistema di collusione e di pervasività che le mafie oggi hanno nell'economia, nelle istituzioni, nella politica, è riposto proprio nella cultura libera, democratica che i giovani devono poter acquisire e che la scuola deve saper formare». Forgione chiarisce che sulla mafia occorre tenere «sempre i riflettori accesi. Evitare le sottovalutazioni - aggiunge - evitare ogni forma di convivenza come incautamente, in passato, qualcuno ha invitato a fare. Le mafie oggi rappresentano le grandi holding economico-finanziarie del crimine. Muovono grandi masse di ricchezza, vengono reinvestiti questi capitali, queste ricchezze, nell'economia legale. Per tale ragione noi, come commissione Antimafia, stiamo portando avanti un lavoro approfondito sui temi della confisca dei beni e dei patrimoni e delle ricchezze, perché dobbiamo colpirli lì, cioè nella nuova natura, nell'essenza forte che li caratterizza. Colpire i beni, le ricchezze, i patrimoni, i capitali, riconsegnare questi alla società vuol dire portare avanti un atto forte di antimafia sociale. E poi io penso che noi dobbiamo chiedere anche alla politica, a destra, a centro e a sinistra, di ripulire anche se stessa da ogni forma di collusione, di non lasciare zone d'ombra, per non lasciare solo alla magistratura un'azione di legalità e di riforma della politica che invece spetta ai partiti saper determinare». L'iniziativa è stata promossa dall'Arci sul tema «Giovani protagonisti dell'antimafia sociale». «Penso ad una antimafia sociale - termina Forgione - che faccia uscire l'antimafia dall'esclusività delle aule giudiziarie. Dobbiamo vincere la battaglia contro le mafie dentro le aule giudiziarie, nei tribunali, sostenendo il lavoro delle forze di polizia e della magistratura, ma dobbiamo vincerla anche nella società».
Fonte: La Sicilia

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