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Così Carnevale, 76 anni, indosserà la toga per altri 6 anni, 6 mesi e 24 giorni, fino a quando ne avrà 83. E tornerà a presiedere una sezione della Cassazione. Qualche ingenuo chiederà: possibile che il centrosinistra, che aveva promesso di abrogare le leggi ad personam, completi l’opera incompiuta del centrodestra? Possibilissimo: dei 5 membri laici dell’Unione, solo 2 (Volpi e Tinelli) hanno votato contro, mentre uno (il Ds Siniscalchi) s’è astenuto e 2 (Mancino, Dl, e Vacca, Pdci) han votato addirittura a favore insieme alla Cdl, a Magistratura indipendente e metà Unicost.
La spaccatura, che non si verificava da anni, indica chiaramente che il Csm non era affatto tenuto a reintegrare Carnevale. L’aveva spiegato, fra gli altri, Livio Pepino di Md, invitando i colleghi a non usare «il comodo alibi di attribuire ad altri (la legge ad personam, ndr) la responsabilità delle proprie scelte». Un conto era «il diritto di Carnevale a beneficiare della legge», un altro il diritto a tornare in servizio. Il Csm ha il potere-dovere di valutare se l’aspirante magistrato abbia o meno i requisiti per diventarlo, e lo stesso vale per chi, strada facendo, quei requisiti li ha perduti. È vero che Carnevale è stato assolto, ma esistono magistrati che, pur assolti, sono stati financo radiati per comportamenti immorali o scorrettezze deontologiche emerse nei processi a loro carico.
La questione penale non esaurisce la questione morale, molto più vasta. Carnevale, intercettato, chiamava «cretino» Giovanni Falcone, insultava lui e Paolo Borsellino («i dioscuri», con «una professionalità prossima allo zero») anche dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio («certi morti non li rispetto»). Non solo: un giudice di Cassazione, Manfredi La Penna, ha raccontato che la mattina in cui era fissato il ricorso dei boss condannati per l’omicidio del capitano Basile, Carnevale l’aveva convocato per raccomandargli di annullare le loro condanne. Non solo: «Da intercettazioni e riscontri ha aggiunto Pepino risulta che, alla vigilia della decisione in Cassazione sul processo maxi-ter a Cosa Nostra, ci fu tra il difensore di un imputato e il dottor Carnevale un colloquio sul deposito, nello studio del professionista, di una valigia con 100 milioni di lire da parte di un emissario di Salvatore Cancemi», cioè di un membro della Cupola. Quanto bastava, secondo Pepino, per rispedire la pratica Carnevale in commissione «per i necessari approfondimenti» disciplinari. Per un voto, la sua proposta è stata bocciata. Ora, per scongiurare l’ennesimo sfregio a Falcone e Borsellino, non c’è che una possibilità: che il Parlamento, come chiede il Pdci (in controtendenza col voto del loro membro laico), inserisca nel nuovo ordinamento giudiziario l’età pensionabile di 75 anni anche ai magistrati ripescati. Carnevale compreso.
Fonte: L'unità
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