sabato, marzo 10, 2007

Altra intercettazione al processo "Talpe alla dda"

Un´intercettazione dell´estate 2001 è il nuovo capitolo dell´atto d´accusa della Procura contro Antonino Borzacchelli, ritenuto un anello del sistema delle talpe: «Cintola mi disse che vede il nostro arresto imminente - ribadiva a un´amica l´imprenditore Sebastiano Iuculano (indagato per mafia e poi archiaviato) - Borzacchelli gli disse così». E ancora: «Borzacchelli è un elemento proprio di quelli giusti, che la mafia vuole che non si tocca, e gli sbirri lo hanno messo là per fare tutte queste cose e perché aiuta la mafia». E poi: «Tutti si chiedono chi lo protegge, perché comanda, comanda, comanda. Lui è maresciallo, ma è come se fosse un colonnello. Hanno gente del Sisde, gente del ministero dell´Interno, gente di politica grossa, c´è da diventare pazzi con questo». E infine: «Non è che ti pare che sono tutti contenti di Borzacchelli. La mafia, quella tipo come Aiello, e come qualcuno che sono infami e sbirri, quello che è mafioso ci sta bene, ma ci sono persone alle quali non sta tanto bene». I pubblici ministeri Maurizio De Lucia e Nino Di Matteo hanno depositato le intercettazioni ieri mattina, al processo contro il maresciallo ex deputato. Assieme al verbale di Iuculano, interrogato nei giorni scorsi: l´imprenditore, che è padre di Carmela, oggi collaboratrice di giustizia, ha confermato quelle parole. All´epoca, Sebastiano Iuculano era un «galoppino» di Cintola: «Mi piangeva e mi diceva, Vastiano mi stanno arristannu, a mia, a tia». Iuculano conferma che Cintola avrebbe avuto quelle notizie da Borzacchelli. Spiega poi di aver cercato di confortare l´amico politico «Gli dissi, Totò, ora basta, tu gli devi dire una cosa (a Borzacchelli, ndr): sei tu il delinquente, sei stato finanziato da Aiello, la mafia ti ha fatto il Biancofiore, e fa votare anche altri candidati solo per farti scattare il seggio». L´imprenditore di Cerda rivela infine un´altra confidenza che avrebbe ricevuto da Cintola in quel periodo: il maresciallo diceva di voler arrestare Domenico Miceli, anche lui candidato alle Regionali, perché gli «rubava voti». Erano mesi «difficili» per i politici, così spiega Iuculano. In quei giorni si diceva che «Cuffaro era sotto la cultura di Mannino, che pure lui aveva questa idea di far fare politica agli sbirri per poi ritrovarseli. È una vecchia tradizione». Così ha concluso Sebastiano Iuculano, che si vantava di essere un «vecchio» della politica. Nelle sue parole, c´è anche il giallo di un impiegato del tribunale che lo avrebbe messo in guardia: «Allontanati da Cintola, stanno archiviando, ma un magistrato non vuole». Poi, quell´impiegato si suicidò. Dice Iuculano: «Non vorrei che abbia avuto qualche rimorso per le notizie che mi dava».
Fonte: La Repubblica

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