venerdì, gennaio 05, 2007

Ridere di mafia

MILANO - Ridere di mafia. "Pagano il canone per vedere la mafia in tv? Perché non pagano il pizzo per vedere lo spettacolo dal vivo?". E' questo il testo di una delle cento vignette disegnate da 56 artisti della matita, nomi noti e meno noti della satira italiana e non. La mostra itinerante dal titolo "Mafia Cartoon" approderà il prossimo 15 gennaio a Milano dove sarà ospitata nei locali delle librerie Feltrinelli. L'iniziativa dell'associazione Libera ha registrato già una tappa (l'unica, ndr) in Sicilia, ad Agrigento. Proprio la città del vignettista che ha disegnato la scenetta sul racket delle estorsioni: l'architetto Sebino Dispensa. Proprio il vignettista agrigentino dice che la mostra ha avuto un impatto positivo sui giovani. "E' stata un esperienza interessante vedere tanti ragazzi partecipare all'incontro con il vignettista Vauro. Un aspetto interessante è che le vignette sono state create anche da artisti africani che hanno con la matita denunciato la corruzione nei loro paesi. E ora si trovano a vivere in esilio". Ma si può combattere la mafia con la satira? E uno dei modi ma non il solo. Questo in sintesi quanto afferma Onofrio Dispensa, vicedirettore del Tg3 che ha partecipato all'apertura della mostra ad Agrigento. "Ci sono vari livelli: quello politico a cui richiedono leggi che contrastino la mafia, quello giudiziario: occorre - spiega il giornalista - mettere i magistrati in condizioni di combattere Cosa nostra in particolar modo sul versante patrimoniale". La mentalità, il modo di agire di boss e 'picciotti', i 'riti di iniziazione' per entrare a far parte della grande famiglia di 'Cosa nostra' sono anche al centro di un nuovo cartoon. Si chiamerà "Caciocavallo" e sarà una serie animata a puntate che verrà trasmessa in tv fra circa 6 mesi, su un canale satellitare. Il cartoon, realizzato dalla casa di produzione palermitana Zerocento, sulla falsariga dei celebri "Soprano", anteporrà i buoni ai cattivi dove questi saranno i "mafiosi di casa nostra" con in testa il capo di Cosa nostra, Bernardo Provenzano, che nella fiction sarà lo "zio Santino". I personaggi avranno nomi di fantasia e anche le storie delle puntate, una ventina in tutto da 15 minuti ciascuna, "non ricostruiranno precisi fatti di cronaca - spiega Rodolfo Drago, direttore tecnico di 0100 - ma, in un ambiente facilmente riconoscibile come quello palermitano, faranno rivivere le riunioni segrete nei covi, i giuramenti, lo stile di vita e i comportamenti mafiosi dei grandi affari e della quotidianità". "Non mancheranno i giudici Falcone e Borsellino riconoscibili negli agenti speciali - continua Drago -, sovrintendenti e uomini della squadra operativa che si muove attorno all'ispettore capo Andrea Valdemone della squadra mobile di Palermo, anch'egli nome di fantasia, con cui si identifica il buono e coraggioso per eccellenza". Scopo del cartoon è quello di raccontare la mafia attraverso le dichiarazioni dei pentiti, gli atti dei processi, i fatti di sangue e le strategie di palazzo, "ma soprattutto attraverso gli occhi di chi la mafia - continua Drago -, per il semplice fatto di vivere a Palermo, la conosce bene e vuole descriverla mettendo in evidenza i paradossi e le contraddizioni, smitizzando le icone cinematografiche ormai imperanti nell'immaginario collettivo. Caciocavallo narra di picciotti che sono diventati gli emuli dei loro beniamini (I soprano), ma che alla fine non sono altro che goffe caricature". Caciocavallo potrebbe diventare anche un film per il cinema: "Siamo già in contatto - continua Drago - con alcune case di produzione nazionali e internazionali interessate a realizzare un lungometraggio per il grande schermo". L'ironia sarà "lo strumento a cui a volte si ricorrerà - continua Drago - per sdrammatizzare le puntate e i momenti più 'difficili', ma sarà un'ironia amara che aiuterà a riflettere. Inoltre a rendere il cartone speciale sono le tecniche di animazione 3D in grado di offrire una più ampia libertà di espressione".
05/01/2007
Fonte: La Sicilia

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