venerdì, novembre 17, 2006

Carlo Lucarelli

Abbiamo chiesto a Carlo Lucarelli, scrittore e autore per la televisione di programmi dedicati alla criminalità organizzata, come vorrebbe che fosse affrontato il tema della Mafia sui media Che fosse affrontato con continuità. Che non ci fossero solo picchi di informazione quando ci sono certe emergenze, quando c’è la possibilità di fare notizia. Invece che la Mafia venisse raccontata più o meno sempre... La notizia è che c’è la Mafia. Normalmente si segue la logica televisiva, giornalistica, che è: parlo di Mafia solo se c’è una notizia di cronaca, un particolare omicidio, qualcosa di diverso dal solito… allora ne parlo. E invece no. Bisogna partire dall’idea che la notizia costante è che c’è ancora la Mafia. Vorrei che l’argomento venisse affrontato sempre. Abbiamo fatto alcune puntante di Blu Notte sulla Mafia in un momento in cui non c’era questo tipo di emergenza. Report fece una bellissima puntata su Trapani e sul trapanese in un momento in cui non avevano ammazzato nessuno e non c’era un’emergenza Mafia dichiarata. C’era la Mafia. C’è sempre. Sarebbe bello che queste iniziative si ripetessero. Anche episodi di sinergie…mi ricordo ad esempio che una volta Santoro e Costanzo, Rai e Mediaset, si occuparono di Mafia in contemporanea…. Ecco sarebbe bello che questo avvenisse costantemente. Come dovrebbe essere presente nel palinsesto televisivo l’argomento Mafia? Vorrei che venissero fatti notare una serie di particolari. Non so in quale contesto e in quale contenitore però vorrei che si parlasse dell’aggressione che la mafia fa agli amministratori pubblici locali. Forse ci potrebbe essere una trasmissione apposta che si occupa di Mafia quasi settimanalmente che fa il punto sulla criminalità organizzata nel nostro paese. Per Mafia ovviamente si intende tutto: dalla Camorra a Cosa Nostra. Non so come dovrebbe essere un palinsesto televisivo, però vorrei vederne di più sulla mafia, sicuramente. Pensa che i media attraverso una corretta informazione possano creare una rete di protezione contro il dilagare del fenomeno mafioso? Intanto una corretta informazione tiene sotto i riflettori quelle persone che sono minacciate continuamente. Quelle persone che sono lì ma nessuno lo sa e rischiano la pelle oppure sono costrette a scendere a compromessi, perché altrimenti hanno grossi problemi. Una corretta informazione ci farebbe sapere che quelle persone esistono e continuano ad esistere. Un corretta informazione riuscirebbe a controbilanciare i valori della mafia, perché la mafia ha i suoi valori che hanno una presa fortissima. Soprattutto su molti giovani. Una corretta informazione su cosa significa seguire quei valori e sul fatto che esistono valori contrapposti anche questo servirebbe. Quando si dice l’educazione alla legalità, questo servirebbe. Più che i vigili sulle strade della città. Potrebbero farlo i media, naturalmente. Si occuperà ancora di Mafia? Quando riprenderemo con Blu Notte avremo una serie di trasmissioni sull’argomento mafia ma non necessariamente legate alle nuove emergenze. Non avremo una nuova trasmissione su Napoli. Noi l’abbiamo già fatta. E poi ci sono programmi che stanno trattando questa nuova emergenza in modo molto più aggressivo del nostro. Nel programma “Milonga Station” che stiamo facendo su RaiTre, un programma di libri, abbiamo ospitato i ragazzi di Libera. Parlando di libri a un certo punto viene da parlare di realtà quotidiana e realtà quotidiana è anche quella della mafia e quella dei ragazzi che stanno lavorando contro di essa.
Fonte: articolo21.com

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