mercoledì, ottobre 21, 2009

Ciancimino a "radio anch'io"

PALERMO - Nelle sue dichiarazioni spontanee rese ieri in tribunale, il prefetto Mori "per la prima volta, dopo 17 anni, ha sostenuto una verità innegabile, e cioè che agli occhi di mio padre non poteva essere credibile, visto che non era riuscito a portare avanti l'inchiesta mafia-appalti da lui condotta".
Massimo Ciancimino, commenta nel corso della trasmissione Radio Anch'io, gli sviluppi giudiziari relativi alla cosidetta trattativa tra lo Stato e Cosa Nostra. "Sono d'accordo con Mori - ha concluso - quando sostiene che lo Stato non trattò con la mafia. Credo, infatti, che ad avviare la trattativa con Cosa nostra siano stati singoli soggetti, che bisogna individuare".
Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso, intervenuto nella stessa trasmissione, ha aggiunto: "Sono convinto, ma è una mia deduzione, che il 25 giugno '92, durante l'incontro in caserma, a Palermo, tra mio fratello, il colonnello Mori e il capitano De Donno non si parlò del rapporto del Ros su mafia e appalti, come ha sostenuto Mori, ma della trattativa tra mafia e stato, di cui Paolo era già a conoscenza, come hanno recentemente rivelato Claudio Martelli e Liliana Ferraro".
"Ritengo - ha ribadito - che Paolo sia stato ucciso perchè si è messo di traverso rispetto a questa trattativa. Con il suo carattere una cosa del genere non l'avrebbe mai potuta accettare e se non l'avesse potuta fermare l'avrebbe denunciata pubblicamente".
Il giorno dopo la sua deposizione a Palermo, l'ex presidente Antimafia, Luciano Violante, nel corso della trasmissione, fa riferimento alle dichiarazioni rese dall'ex comandante del Ros sui contatti avviati con l'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino. "Mori sostiene che lo avrei convocato il 20 ottobre '92 per parlare del rapporto mafia-politica redatto dal Ros dei carabinieri. Non è vero: la commissione antimafia decise di esaminare questo rapporto dopo l'emissione dei mandati di cattura, cioè dopo il 21 ottobre.
La decisione di occuparci di questi argomenti è del 26 ottobre e la comunicazione alla commissione la faccio due giorni dopo. Non concordo con la ricostruzione di Mori - ha concluso -, ma la memoria a distanza di 17 anni gioca brutti scherzi".

21/10/2009
Fonte: La Sicilia

Nessun commento: