sabato, ottobre 10, 2009

Anche Di Pietro..

PALERMO - Anche l'ex pm di Mani pulite Antonio Di Pietro era nel mirino della mafia. A rivelarlo è lo stesso Di Pietro durante la trasmissione di Michele Santoro Annozero. L'ex magistrato ha raccontato di avere ricevuto un'informativa dai carabinieri del Ros in cui si faceva il suo nome e quello del giudice Paolo Borsellino come possibili bersagli di Cosa nostra. "Ebbi - ha detto - un passaporto di copertura intestato a Marco Canale e andai in Costa Rica con mia moglie e mia figlia". Ma la falsa identità non servì a Di Pietro. "Mentre ero in spiaggia - ha ironizzato - fui chiamato: 'dottore Di Pietro'. Alla fine io fui avvertito in tempo, Borsellino no". Sempre nel corso della trasmissione di Raidue è emerso che Borsellino era a conoscenza della trattativa in corso tra la mafia e pezzi dello Stato. A fare l'inedita rivelazione è l'ex ministro della Giustizia Claudio Martelli, guardasigilli nel 1992, epoca delle stragi in cui vennero assassinati i magistrati Giovanni Falcone e lo stesso Borsellino. Martelli racconta di avere saputo dall'allora direttore generale degli Affari penali del ministero, Liliana Ferraro, dell'intenzione dell'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, uomo legato ai boss Totò Riina e Bernardo Provenzano, di avviare una collaborazione con lo Stato in cambio di "protezione politica". A riferire alla Ferraro la decisione di Ciancimino era stato il capitano del Ros Giuseppe De Donno. Sempre secondo Martelli, il direttore degli Affari penali del ministero rispose all'ufficiale invitandolo a parlare della cosa con Borsellino. Fu poi la stessa Ferraro, che aveva rapporti di amicizia col giudice, ad avvertirlo della volontà dell'ex sindaco, personaggio chiave nella trattativa tra la mafia e lo Stato. La circostanza sarebbe avvenuta tra le due stragi e precisamente il 22 o il 23 giugno del '92. Borsellino venne ucciso il 19 luglio. Le rivelazioni di Martelli sulla conoscenza della trattativa da parte del magistrato avvalorerebbero l'ipotesi secondo la quale la decisione di eliminare Borsellino avrebbe subito un'improvvisa accelerazione proprio perchè si temeva che si sarebbe opposto all'accordo.
09/10/2009
Fonte: La Sicilia

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