giovedì, dicembre 11, 2008

Il caro supercondannato senatore D'Alì...

TRAPANI - L'imprenditore Tommaso Coppola, già condannato per mafia, tramite il suo referente locale inviava dal carcere "sollecitazioni" nei confronti di un esponente politico nazionale di Trapani. Le richieste di Coppola riguardavano, in particolare, la gestione della Calcestruzzi ericina, sequestrata al boss Vincenzo Virga. L'imprenditore chiedeva al politico di intervenire sul prefetto di Trapani affinchè sollecitasse gli amministratori giudiziari a garantire la prosecuzione della fornitura di materiali all'azienda confiscata. Dalle intercettazioni emerge che era stata data assicurazione da parte del politico nazionale che sarebbe intervenuto sul Prefetto pro tempore, per la fornitura relativa ai lavori del porto di Castellammare del Golfo, secondo le richieste di Coppola. Dal carcere in cui si trovava chiedeva ai suoi complici di contattare il senatore del Pdl Antonio D'Alì, all'epoca sottosegretario all'Interno, per farlo intervenire in favore di un'altra impresa, oggi sequestrata. Dalle intercettazioni, Coppola ordina al geometra Vito Virgilio e all'ex vice sindaco di Valderice, Camillo Iovino (ora sindaco), di contattare il senatore D'Alì "affinchè perorassero la "Siciliana inerti e bituminosi srl" per una fornitura di inerti per i lavori del porto di Castellammare del Golfo". I rapporti fra il politico e l'imprenditore erano già emersi da altre inchieste su "mafia e appalti". Proprio sulle forniture della "Siciliana inerti bituminosi" si apprende dalle intercettazioni che Coppola avrebbe sempre fatto riferimento, attraverso altre persone, all'ex sottosegretario all'Interno, per farlo intervenire anche sul prefetto di Trapani affinchè un'azienda sequestrata alla mafia continuasse a servirsi del materiale fornito dalla società dell'imprenditore arrestato.
10/12/2008
Fonte: La Sicilia

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