Fonte: Apcom
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lunedì, aprile 07, 2008
Fuori da Confindustria
Palermo, 2 apr. (Apcom) - "L'esultanza ovvia con la quale l'ex imputato del processo 'Cobra' festeggia l'assoluzione non può portare sicuramente a sacrifica di quanti in questi anni si sono opposti, e si continuano ad opporre politicamente alla presenza di Di Vincenzo nei vertici siciliani di Confindustria". Lo dice ad Apcom il sindaco antimafia di Gela, Rosario Crocetta, commentando l'assoluzione "perché il fatto non sussiste" dell'ingegnere Pietro Di Vincenzo decisa ieri con una camera di consiglio lampo dalla prima sezione penale della Corte d'Appello di Roma. Di Vincenzo era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e per questo era stato condannato in primo grado con l'abbreviato con un anno e sei mesi di reclusione. La vicenda Di Vincenzo e delle sue presunte collusioni - ora escluse dai giudici - sono state negli anni quasi un 'cavallo di battaglia' di Crocetta in tutte le numerose manifestazioni antimafia alle quali il sindaco gelese ha partecipato in tutta Italia. Crocetta rileva che "in atto esistono altri procedimenti che hanno determinato misure patrimoniali gravissime come il sequestro di beni per circa 260 milioni di euro e persistono misure di previsione personale che normalmente vengono adottate nei confronti delle persone ritenute socialmente pericolose".
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