PALERMO - Il mafioso Nicola Mandalà, a partire dal 2003, aveva attivato canali e contatti con i boss del mandamento palermitano di "Passo di Rigano", che da sempre ha avuto collegamenti con le famiglie americane della Lcn (La Cosa nostra). È quanto emerge dall' inchiesta Old Bridge.
Questi contatti, secondo gli inquirenti, avevano il fine di elaborare e perseguire una strategia di riammissione di alcuni boss che negli anni '80 erano fuggiti da Palermo per scampare alla guerra di mafia scatenata da Totò Riina, e rifugiarsi negli Stati Uniti.
Fra gli "scappati" vi erano gli Inzerillo, i quali, dopo un lungo periodo trascorso "in esilio" sarebbero stati fatti ritornare in Sicilia e riammessi negli affari dei boss palermitani, in particolare nel traffico di droga.
Gli investigatori non hanno accertato se Mandalà fosse stato autorizzato da Provenzano, con il quale il mafioso aveva nel 2003 un rapporto molto stretto perchè ne gestiva la latitanza, oppure se è stato spinto dal capomafia Salvatore Lo Piccolo.
Di certo Mandalà ha effettuato diversi viaggi negli Stati Uniti dove ha incontrato Frank Calì e altri affiliati al clan degli Inzerillo di New York sospettati dall'Fbi di essere coinvolti in traffici di droga.
07/02/2008
Fonte: La Sicilia
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