SIRACUSA - Due società di sbancamento terra e beni immobili per un valore complessivo stimato dagli investigatori in 10 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Siracusa in applicazione della legge antimafia. Secondo l'accusa facevano parte del patrimonio riconducibile al presunto boss Angelo Monaco del clan Trigila. Il provvedimento è stato richiesto dal procuratore capo di Siracusa, Roberto Campisi, ed eseguito dal comando provinciale delle Fiamme gialle e dal nucleo di polizia giudiziaria. L'operazione è stata compiuta nelle zone di Noto e Avola, ma anche nelle zone turistiche di San Lorenzo e Marzamemi. I beni sequestrati, in parte di proprietà di due figlie e di un genero di Angelo Monaco, sono costituiti da capannoni, appartamenti, edifici, 30 mezzi meccanici e 22 autocarri. Dalle indagini sarebbe emerso che la cosca sarebbe subentrata in appalti vinti da altre società che sarebbero state 'invitate' a 'mettersi da parte' nella conduzione dei lavori. All'operazione hanno partecipato 50 investigatori, 20 automezzi e un elicottero dell'elinucleo di Catania.
12/02/2008
Fonte: La Sicilia
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