giovedì, gennaio 03, 2008

Contrada resta in carcere!

NAPOLI - E' stato disposto il trasferimento di Bruno Contrada dall'ospedale Cardarelli di Napoli, al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Dopo il primo ricovero lo stesso ex funzionario del Sisde aveva chiesto di tornare nell'istituto di pena. Il tribunale di sorveglianza del capoluogo campano ha dato seguito oggi a questa richiesta.
"Una volta l'avvocato combatteva per fare uscire una persona dal carcere - commenta l'avvocato Giuseppe Lipera - adesso ci siamo dovuti battere per far rispettare le volontà di Bruno Contrada e farlo tornare in cella".
Il legale ha poi aggiunto: "Non si comprende il perché di questo lungo ricovero a cui è stato obbligato il mio assistito e che lui non aveva chiesto. Fatto è che Contrada non viene trattato come un essere umano ma come un pacco postale puzzolente".
"Infatti - ha continuato il penalista - l'ultimo dell'anno, forse l'ultimo Capodanno della sua vita, si è riuscito a farglielo trascorrere in solitudine. A Contrada non è stata concessa neanche la presenza di un prete con cui poter chiaccherare". L'avvocato Lipera, che ha in programma nuove istanze al Tribunale di sorveglianza di Napoli, sottolinea: "Oggi, in cuor nostro, ci aspettavamo qualcosa di più".
Il nulla osta del giudice che permette il trasferimento di Bruno Contrada dall'ospedale Cardarelli di Napoli al carcere di Santa Maria Capua Vetere è solo "un atto dovuto" per l'avvocato Lipera. "Il provvedimento di oggi - ha ribadito - è soltanto il riconoscimento di un diritto che è stato violato: i giudici non hanno ancora il potere, in questo Paese, di mandare qualcuno in ospedale contro la sua volontà".
Il quadro clinico di Bruno Contrada è ulteriormente peggiorato. "E' molto provato - ha rivelato uno dei suoi penalisti - il dottor Palmieri, che mi ha accompagnato al Cardarelli nella qualità di consulente, mi conferma che il quadro clinico già compromesso come evidenziato nella precedente visita del 16 ottobre, è ulteriormente peggiorato. A riprova di ciò è stato riscontrato un notevole calo ponderale. Si tratta di un quadro clinico obiettivo e pertanto persistono le condizioni di incompatibilità con il regime detentivo. Ciò nei prossimi giorni sarà dettagliato in una nuova certificazione".
Per questo i familiari lanciano un appello, affinchè il loro congiunto "possa tornare presto a casa". "Bruno Contrada - dice il nipote Massimo - sta male. Ha quasi 80 anni. Siamo preoccupati per le sue condizioni di salute. Non lo vedo da venti giorni, da quando è stato possibile avere l'ultimo colloquio - conclude - ma del suo caso oramai si sa tutto, le carte processuali di questa vicenda sono anche tutte pubblicate sul sito www.brunocontrada.info".
"Anche per fare le radiografie mi volevano mettere le manette", ha detto Contrada appena uscito dall'ospedale Cardarelli di Napoli per essere trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. A riferirlo è stato il suo legale Giuseppe Lipera. Ad attendere l'ex dirigente del Sisde, fuori dall'ospedale, c'erano oltre all'ambulanza dell'esercito, 11 carabinieri di cui cinque in divisa, un maggiore dell'arma e una guardia carceraria.
L'ex dirigente del Sisde incontrerà nella mattinata alcuni suoi familiari nel carcere militare. Ci saranno i fratelli Vittorio e Ida e il cognato, il generale a riposo Giancarlo Tirri, che hanno visto l'ultima volta Contrada il giorno della vigilia di Natale proprio a Santa Maria Capua Vetere.


02/01/2008
Fonte: La Sicilia

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