venerdì, dicembre 21, 2007

Ancora sul Blow up...

Venerdì pomeriggio, un giovanotto dai modi sbrigativi ha chiesto un contributo per le luminarie ai ragazzi del “Blow Up”, il circolo culturale di piazza Sant´Anna. La risposta è stata netta: «Noi non paghiamo». Nel corso della notte, è scattata la punizione: un raid ha devastato il locale e razziato un maxischermo e alcune attrezzature musicali. Bottino da 5.000 euro. Altre apparecchiature erano state sistemate dietro la saracinesca, in attesa di essere portate via. Ma i ladri non hanno fatto in tempo. «Il segnale doveva essere comunque chiaro - dice Manfredi Lombardo - proprio in questi giorni il locale riapre. Non ci piegheremo, non ci sogniamo neanche di pagare, come tutti fanno a Palermo, per riavere indietro la merce rubata».
Venerdì pomeriggio, i ragazzi sono stati affrontati all´interno del locale da un giovane sui trent´anni, che parlava in dialetto stretto. «Aveva modi bruschi - ricordano - continuava a dire che bisogna sempre dare un contributo per le feste. Agitava un foglio, diceva che si sarebbe accontentato di un acconto». I ragazzi hanno subito chiamato al telefono Manfredi Lombardo, presidente della cooperativa che gestisce il circolo: «Naturalmente, ho detto di mandare via quella persona», ricorda lui. «Pensavo che tutto finisse lì - dice ancora Lombardo - e invece oggi pomeriggio (ieri - ndr) ho trovato la saracinesca aperta».
Nella zona di Sant´Anna nessuno sta organizzando feste rionali o luminarie. «Hanno voluto prenderci di mira», dicono al “Blow Up”: «Durante il periodo in cui siamo rimasti chiusi, negli ultimi sei mesi, sono accadute tante cose nel quartiere. La denuncia dell´imprenditore Conticello, titolare dell´Antica focacceria, ha portato in carcere i boss del pizzo. Evidentemente, dopo la condanna, altri mafiosi stanno cercando di prendere il posto rimasto libero. Probabilmente, si sono già fatti avanti con altri commercianti della zona».
I ragazzi del “Blow Up” sono determinati, come sempre, ma anche amareggiati: «Come si è potuto consumare un raid in una zona così controllata?», si chiede Manfredi Lombardo. «La ronda dei metronotte controlla il vicinissimo museo. I carabinieri vigilano con cura sull´Antica focacceria. Questa è ormai la zona dei locali: il venerdì sera, ci sono tantissimi giovani che animano il quartiere. Chi ha agito non ha avuto paura di essere scoperto. Anche in questo, ha voluto dare un segnale di rinnovata forza. Colpendo chi ha aderito sin dalla prima ora al comitato Addiopizzo».
Ieri pomeriggio, il “Blow Up” si è animato di amici e simpatizzanti, in segno di solidarietà. È arrivata Rita Borsellino: «Questo è un luogo simbolico per Palermo – dice - uno dei pochi dove ancora si discute della città. Quello che è accaduto è davvero inquietante». In piazza Sant´Anna, anche Arcidonna e Giusto Catania: «Non bisogna abbassare la guardia contro il racket», dice l´europarlamentare.
Il raid ha portato via tutte le apparecchiature più moderne che i ragazzi del “Blow Up” avevano acquistato con grandi sacrifici per animare le loro attività culturali. «Hanno avuto tutto il tempo di lavorare indisturbati - dice Manfredi Lombardo - ci sarà voluta almeno un´ora per smontare quello schermo gigante sistemato sulla parete. Evidentemente, sapevano di poter operare tranquillamente. Tutto ciò è davvero preoccupante». Di certo, chi ha messo in atto il raid sapeva che i vicini di casa del circolo non erano in casa. E conosceva alla perfezione i passaggi delle guardie giurate e dei carabinieri. «Noi proseguiremo comunque la nostra attività programmata - ribadisce Lombardo - non ci faremo intimidire. Già altre volte, in passato, avevamo avuto richieste di pizzo, e mai abbiamo ceduto».
Salvo Palazzolo
Fonte: L'Espresso

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