sabato, ottobre 06, 2007

Svolta nell'indagine Vecchio

CATANIA - Sarebbero ad una svolta le indagini per la raffica d'intimidazioni all'imprenditore Andrea Vecchio, presidente dell'Associazione nazionale costruttori di Catania, a cui sono stati incendiati mezzi meccanici e che ha ricevuto diverse minacce. Nella vicenda sarebbe coinvolto il clan dei Santapaola. I carabinieri del Comando provinciale di Catania, nell'ambito delle indagini sugli attentati, su disposizione del procuratore facente funzioni di Catania Enzo D'Agata, hanno fermato un presunto affiliato al clan etneo: Luciano Musumeci, 46 anni, pregiudicato. Gli investigatori stanno cercando anche un complice di Musumeci, che sarebbe riuscito a sfuggire alla cattura. Luciano Musumeci ed il complice, secondo gli investigatori, si sarebbero presentati per chiedere denaro nell'impresa di Vecchio ed apparterrebbero al clan capeggiato da cugino del boss, Angelo Santapaola, 45 anni, trovato carbonizzato nei giorni scorsi nelle campagne di Palagonia (Ct) insieme a Nicola Sedici, di 31, che ha sposato una cugina del capomafia.Il procuratore aggiunto Vincenzo D'Agata, durante un incontro con i giornalisti ha sottolineato che "non esistono elementi per poter escludere a priori una connessione tra l'omicidio di Angelo Santapaola e le estorsioni ai cantieri di Vecchio". Il provvedimento di fermo nei confronti di Musumeci, richiesti dai sostituti procuratori della Dda Giovannella Scaminaci e Agata Santonocito, è stato convalidato dal Gip Dorotea Catena. Proseguono, intanto, le ricerche del complice.D'Agata, parlando con i giornalisti, ha ripercorso la vicenda dei quattro attentati ai cantieri di Andrea Vecchio sottolineando come essa "abbia destato un grandissimo scalpore" ma anche come "essa abbia dato vita oltre a iniziative lodevoli, a una certa disinformazione in cui Catania è stata descritta come un ulteriore girone infernale dove tutto non funziona, con inefficienze delle forze dell'ordine". Il magistrato ha sottolineato che durante le indagini "si è avuta la collaborazione della società civile" e ha sottolineato che gli investigatori erano già a conoscenza il 3 ottobre scorso di chi aveva compiuto le estorsioni, ma che hanno "preferito consolidare le prove". "Con questo fermo - ha concluso - diamo la dimostrazione più tangibile che quelle definizioni su Catania erano inappropriate e inopportune".
06/10/2007

Fonte: La Sicilia

3 commenti:

spadafora live ha detto...

stralcio di una lettera aperta del fratellod el giudice Borsellino al Sig (Sic) Ministro della Giustizia

"""Il fatto è, sig. Mastella, che una persona come Grillo, che ieri ha fatto di mestiere il comico, oggi è uno dei pochi che fa poltica in modo serio, e quelli che sono stati designati dai partiti italiani per fare i politici e che la gente, in mancanza di altre scelte, ha dovuto votare, si affannano oggi un tutti i modi di fare la parte dei comici in quel cabaret di bassa lega che è diventata la politica in Italia""""""

QUESTO E' PARLAR CHIARO

Anonimo ha detto...

Savè...
Io leggo quasi sempre il tuo Blog... anche se non lascio il commento...

Cmq... poi mi fai sapere come è andata la settimana Anti-Mafia a Pavia... ok?...

Ciaoooo...

Sciavè ha detto...

Grande Borsellino...