lunedì, ottobre 22, 2007

La mafia spa

ROMA - La prima azienda italiana si chiama "Mafia spa" e ha un fatturato annuo di 90 miliardi di euro: il 7% del Pil, pari a cinque manovre finanziarie ed otto volte il Tesoretto. E' quanto emerge dal rapporto Sos impresa della Confesercenti sulla criminalità, presentato questa mattina a Roma, in cui si sottolinea che usura e racket - con 40 miliardi di fatturato - costituiscono il principale business per le associazioni mafiose.
"Dalla filiera alimentare al turismo, dai servizi alle imprese a quelli alla persona, dagli appalti alle forniture pubbliche, al settore immobiliare e finanziario - afferma il rapporto - la presenza della criminalità organizzata si consolida in ogni attività economica".

Cresce il condizionamento esercitato delle organizzazioni criminali di stampo mafioso nel tessuto economico del Paese - prosegue la ricerca -. "Mafia Spa" si conferma la prima azienda italiana, il cui fatturato è alimentato da estorsioni, usura, furti e rapine, contraffazione e contrabbando, imposizione di merce e controllo degli appalti. I commercianti, gli imprenditori subiscono 1300 reati al giorno, praticamente 50 l'ora, quasi uno al minuto".
Nella mappa del pizzo Catania è una “zona rossa”. A rappresentare la città, nella quale “la presenza mafiosa è capillare” e “il pizzo si paga a tappeto”, hanno partecipato i vertici della Confesercenti di Catania e una delegazione dell’Associazione antiracket antiusura etnea.
“In Sicilia - anticipa il rapporto che sarà presentato a breve nella città etnea - sono colpiti 50 mila commercianti e l’80% dei negozi a Catania e Palermo”. “Questi dati - afferma il direttore Confesercenti Alberto Sozzi - diventeranno per noi uno strumento di lavoro per diffondere le informazioni sulla nostra attività e migliorare sempre di più il rapporto con la magistratura e le forze dell’ordine”.

Non ci troviamo di fronte un banchetto di verdura alla Vucciria di Palermo o a una piccola bottega della periferia di Napoli, parliamo di aziende quotate in borsa, con sedi a Milano ed a Torino - sottolinea Sos Impresa -, con amministratori delegati che mai avranno contatti con i malavitosi e, tra l'altro, con relazioni personali ed istituzionali che possono garantire la più ampia sicurezza.
Eppure queste imprese pagano. Perché? Non c'è altra risposta convincente: perchè conviene così! La mafia è forte, fortissima, ma per fortuna c'è una società civile, forse ancora troppo piccola e troppo isolata, che resiste e reagisce. Ci sono imprenditori e commercianti che non si rassegnano. E tutto questo - si legge ancora nel Rapporto 2007- rappresenta la testimonianza concreta che al pizzo ci si può opporre senza essere nè eroi, nè acquiescenti".

22/10/2007
Fonte: La Sicilia

Nessun commento: