martedì, marzo 27, 2007

Rinvio a giudizio per Aiello

PALERMO - Il gup Adriana Piras, accogliendo la richiesta dei Pm Nino Di Matteo e Marco Verzera, ha rinviato a giudizio per concorso in abuso d'ufficio l'ingegnere Michele Aiello, l'ex direttore generale della Asl 6, Giancarlo Manenti, e l'ex direttore del distretto sanitario di Bagheria Lorenzo Iannì. Per l'accusa, i tre, agendo illegittimamente, avrebbero provocato un indebito arricchimento patrimoniale delle strutture di Aiello, la clinica Villa Santa Teresa, e la società Atm, pari a 34 milioni di euro. La liquidazione di questa ingente cifra, per i pm, avrebbe provocato un corrispettivo danno patrimoniale alla Asl 6 di Palermo che, nonostante sia stata individuata come "parte offesa" nel procedimento, non si è costituita parte civile. L'inizio del processo è stato fissato per il prossimo 4 maggio davanti alla prima sezione del tribunale. I fatti all'esame del procedimento riguardano il periodo tra il 2002 e il 2003, quando il quadro normativo sui rimborsi delle prestazioni fu modificato, passando dall'assistenza indiretta alla diretta, che prevede il rimborso dal servizio sanitario nazionale solo per le prestazioni inserite in uno speciale tariffario, il cosiddetto nomenclatore. In quel periodo, una speciale commissione nazionale studiava se e a quali tariffe inserire le prestazioni diagnostiche nel nuovo nomenclatore. I pm hanno ricostruito che, nello stesso periodo, le strutture di Aiello erogavano prestazioni di altissima specializzazione non ancora inserite nel nuovo tariffario. Prestazioni, cioè, che per legge non potevano essere rimborsate. Per questo motivo, secondo l'accusa, l'ex direttore generale della Asl 6, Manenti, d'accordo con Aiello, avrebbe firmato un provvedimento nel quale attribuiva a Iannì, dirigente del distretto sanitario di Bagheria, la delega a concordare con l'ingegnere le tariffe di rimborso per cinque tipi di prestazioni specialistiche, in attesa dell'eventuale futuro inserimento di quelle prestazioni nel nuovo tariffario. Secondo i pm Di Matteo e Verzera, che hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dei tre indagati, quell'accordo era del tutto abusivo. Una nota dei Nas, agli atti del procedimento, ricostruisce che tra il 2002 e il 2003 la Asl liquidò 34 milioni di euro alla società Villa Santa Teresa, e 6 milioni alla Atm, per un totale di 40 milioni, a fronte di complessivi 6 milioni dovuti per legge, in base a un calcolo effettuato su prestazioni similari inserite nel vecchio tariffario.
26/03/2007
Fonte: La Sicilia

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