martedì, marzo 06, 2007

Il festival dell' UDC continua...

MARSALA (TRAPANI) - L'assessore all'Innovazione della giunta provinciale di Trapani, Guglielmo Pellegrino Ferrantelli, 59 anni, è stato sottoposto agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione in concorso su richiesta della Procura di Marsala. Ferrantelli, esponente dell'Udc ed ex presidente del Consiglio comunale di Marsala, è stato arrestato dalla guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta sulla realizzazione di un centro commerciale.
Il presidente della Provincia di Trapani, Antonio d'Alì (FI), ha revocato la nomina di assessore della giunta a Guglielmo Pellegrino Ferrantelli, dopo avere appreso direttamente dall'esponente politico dell'Udc, di essere stato sottoposto agli arresti domiciliari. "Le contestazioni della magistratura nei confronti di Guglielmo Pino Ferrantelli - si legge in una nota di D'Alì - non sono riconducibili ad attività della giunta della Provincia regionale di Trapani".
Secondo gli investigatori, Ferrantelli avrebbe spinto "oltre il lecito" per l'approvazione della delibera del centro commerciale, tentando di convincere alcuni consiglieri comunali che avevano manifestato la propria contrarietà all' approvazione dell'atto ad allontanarsi dall'aula. La delibera di variante urbanistica per l' area sulla quale doveva sorgere il maxi-centro commerciale fu votata il 17 marzo 2005. E ciò dopo il parere favorevole espresso, l' anno precedente, dello sportello unico delle attività produttive del Comune, i cui funzionari, comunque, non risultano indagati.
In Consiglio comunale, dopo un dibattito piuttosto acceso, l'atto ebbe 12 voti favorevoli e altrettanti contrari. Due le astensioni. La delibera, quindi, non fu approvata. Il voto fu "trasversale" ai partiti. Pressioni, poi, sarebbero state esercitate, ma senza successo, sul sindaco di Marsala, Eugenio Galfano, per riproporre l'atto in Consiglio comunale. L'indagine della magistratura, ha rivelato il procuratore Antonino Silvio Sciuto, fu avviata a seguito di "alcune segnalazioni e articoli di stampa". Vennero, quindi, messi sotto controllo i telefonini di numerosi consiglieri comunali e dalle intercettazioni "sono emerse - ha detto il pm Angela Avila - notizie utili alle indagini".
Dei 18 avvisi di garanzia, con le ipotesi di reato di corruzione, abuso d' ufficio, falso e false informazioni al pubblico ministero, alcuni sono stati notificati a consiglieri comunali che votarono favorevolmente la delibera in cambio di promesse di posti di lavoro e affidamento di incarichi al vertice della società. In cambio del voto positivo sulla delibera, Ventura avrebbe concesso a Ferrantelli e ai consiglieri comunali la possibilità di affidare i lavori per la realizzazione della struttura a imprese vicine ai politici. Il maxi-centro commerciale doveva sorgere in contrada Amabilina.
Assieme a Ferrantelli, sono stati arrestati e sottoposti ai domiciliari, Giuseppe Ventura di 68 anni, rappresentante legale della società Ulisse con sede a Palermo, che avrebbe dovuto partecipare alla costruzione del centro commerciale, e l'imprenditore Francesco Pulizzi, 54 anni, già sotto processo a Marsala per bancarotta. Nell'inchiesta sono coinvolte altre 15 persone.
05/03/2007
Fonte: La Sicilia

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