giovedì, febbraio 22, 2007

Tanta antimafia a Brescia...

Con «In un altro Paese» di Marco Turco continua questa sera (ore 20,30) preso la sala Buozzi della Camera del Lavoro il ciclo «Inchieste sulla mafia» organizzato dal Comitato antimafia di Brescia «Peppino Impastato». Due film in programma invece al Ctm di Rezzato per il Pianeta cinema del Cipiesse: «L'aria salata» di Alesando Angelini e «Dopo il matrimonio» di Susanne Bier. Tratto dal libro di Alexander Stille «Excellent Cadavers», riadattato da Vania Del Borgo e Marco Turco, «In un altro Paese» è la ricostruzione storica della mafia, dalla Prima Repubblica ai giorni nostri. Stille, agli inizi del 1990, decise di «indagare» sui delitti di mafia, immergendosi nella Palermo di Letizia Battaglia, fotografa di punta nella documentazione di questi crimini, che assurgerà a coscienza visiva dello scrittore statunitense, il quale pubblicherà il testo nel 1995. Dieci anni dopo, a Marco Turco il compito di filmarlo. La forza del film sta proprio nella capacità di ricostruire - a monte di un'attenta analisi delle più disparate fonti pubbliche - l'altalenanza tra il potere mafioso e quello politico, storicizzandola. Al centro troviamo la storia del maxiprocesso di Palermo e dei due magistrati che lo hanno reso possibile: Falcone e Borsellino. «L'aria salata» è uno dei film italiani più interessanti dell'ultima stagione. Fabio, un educatore dei detenuti di Rebibbia, ritrova per caso all'interno del carcere suo padre, Luigi Sparti, che è stato condannato per omicidio e finge di essere epilettico per ottenere la semi-libertà. Fabio e Luigi non si sono più visti da quando l'uomo ha abbandonato il figlio, che all'epoca aveva solo sei anni, ed è completamente ignaro del profondo legame che lo unisce a Fabio. Padre e figlio iniziano un confronto che li porterà a confidarsi le reciproche sofferenze vissute negli anni di lontananza. Eccellenti gli interpreti: Giorgio Pasotti, Giorgio Colangeli, Michela Cescon. Infine il danese «Dopo il matrimonio», un bellissimo film, un melodramma robusto, che come una tragedia greca prende spunto dalle contingenze del presente per riflettere sui grandi temi dell'uomo: il senso della vita, il dolore e la morte. L'egoismo e il prossimo. Jacob è un quarantenne che, dopo un'esistenza dissoluta (droga, sesso e alcool) e in continua fuga, ha trovato la serenità del buon samaritano dedicandosi al volontariato, all'assistenza dei bambini indiani abbandonati. Quando l'orfanotrofio in cui opera,rischia la chiusura per mancanza di fondi, inopinatamente compare Jørgen, un uomo d'affari danese che propone di elargire una congrua donazione, ma a patto che Jacob acconsenta a tornare in patria per firmare il contratto. Il ritorno a casa costituirà anche una immersione nel suo passato rimosso. La dimensione del dolore, quella dimensione che la nostra civiltà ha rimosso e bandito, diventa la necessità per una nuova consapevolezza individuale. Una storia di destini incrociati, di coscienze riattivate o sporche, ma anche di un mucchio di denaro, che potrebbe salvare molte vite, ma anche fare perdere l'anima come in un patto faustiano. Domani i due film a Rezzato verranno replicati in ordine inverso. Inizio alle 21, biglietto euro 4,00.
Fonte: brescia oggi

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