sabato, gennaio 13, 2007

Si rischia lo scioglimento

CALTANISSETTA - Avviato un tentativo per evitare lo scioglimento dell'associazione antiracket di Caltanissetta, dopo le dimissioni del presidente Mario Rino Biancheri e l'indagine avviata dalla Procura su un ammanco di 100 mila euro dalle casse. Domani i soci del sodalizio si riuniranno per valutare se nominare un tecnico o una figura istituzionale. La soluzione dovrebbe servire a per il periodo fino alla probabile riforma statutaria e all'elezione del nuovo presidente, per assicurare assistenza alle vittime degli usurai o del racket locale o quanti si trovano in difficoltà economica con gli istituti bancari.
Tra i candidati alla presidenza dell'associazione c'è il sindaco di Caltanissetta, Salvatore Messana, il presidente della Provincia, Filippo Collura, e l'imprenditore Marco Venturi, recentemente eletto presidente della Camera di commercio. L'attività dell'associazione è bloccata da quasi tre mesi, da quando è andato via Mario Rino Biancheri.
In seguito alle dimissioni la Procura nissena, che ha avviato un'inchiesta "sulla base di un'autodenuncia dello stesso presidente uscente - dice il procuratore capo facente funzioni Renato Di Natale - e riferita a un ammanco di 100 mila euro dal bilancio dell'associazione. Abbiamo già sentito lo stesso Biancheri ma il contenuto dell'indagine, naturalmente, per ora è secretato". Biancheri avrebbe versato il denaro a vittime di usura del Nisseno ma i passaggi non sono stati riportati nei consuntivi e nel bilancio dell'associazione. Da qui la richiesta di delucidazioni da parte del presidente della Provincia, Collura, che ha poi portato all'autodenuncia di Biancheri.
12/01/2007
Fonte: La Sicilia

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggo di questo articolo che mi riguarda e che concerne una indagine della Procura della Repubblica partita a seguito di una mia denuncia nei confronti di persone che fingendosi vittime di usura, hanno usato ed abusato il mio nome e il nome dell'associazione che presiedevo per truffare una rilevante somma di danaro, non solo alla stessa associazione, ma anche al sottoscritto.
Aldilà di come andrà il procedimento penale che si è già instaurato, dal quale emergeranno, finalmente le responsabilità e compiutamente sarà accertato che lo scrivente era semmai vittima della vicenda, non certo artefice. Mi ero solamente dimesso per tutelare le tante persone che l'associazione stava assistendo, per consentire alla Magistratura di chiarire la vicenda, senza tuttavia interrompere l'attività straordinaria che il mio Ufficio aveva portato avanti. Ciò che deve fare riflettere, è il fatto che l'associazione antiracket ed antiusura della provincia di Caltanissetta,chiude per il capriccio dei politici, di una certa area, adesso quasi tutti in odore di santità perchè hanno imparato a parlare di racket ed usura, senza parlare delle vittime. Cercando su internet, ho ritrovato un mio intervento alla Commissione Antimafia, che mi suona come una premonizione di ciò che sarebbe accaduto. Perchè, si sa, la mafia vince anche perchè spesso uomini che gestiscono il potere si comportano con il medesimo atteggiamento. La vicenda descritta in questo articolo, quindi, da una parte descrive un impiccio che è accaduto nell'esercizio di un'attività di assistenza e solidarietà a vittime (o presunte tali), dall'altra è l'esempio lampante dell'ipocrisia della politica e di molti che parlano di racket ed usura operando in direzione opposta alla soluzione del problema.
Mi sono spinto più avanti di quanto avessero voluto. E mi hanno fatto fuori. Non mi hanno sparato, ma mi hanno massacrato di insulti, falsità, menzogne e fatti costruite ad arte. Ma la Giustizia arriva per tutti, prima o poi.
Ascolta questo file audio:
http://www.radioradicale.it/scheda/embed_flash/164141


Mario Rino Biancheri
Ex Presidente Associazione Antiracket ed Antiusura della Provincia di Caltanissetta

Anonimo ha detto...

http://www.radioradicale.it/modules/archivio/playmedia.php?IdIntervento=1524059&m=32