giovedì, novembre 09, 2006

Sequestrati 15 mln di euro di beni

CATANIA - Beni mobili e immobili per un valore stimato dagli investigatori in 15 milioni di euro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Catania, in applicazione della legge antimafia, a Matteo Arena, presunto prestanome della cosca Santapaola-Ercolano. Il provvedimento è stato emesso dalla quinta sezione penale del Tribunale etneo su richiesta della Dda della Procura della Repubblica. Arena, attualmente detenuto, è indicato dalla inquirenti come esponente del gruppo della "Stazione ferroviaria", legato a Sebastiano Ercolano. Le indagini patrimoniali e bancarie eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catania hanno permesso di "accertare una sproporzione tra i modesti redditi dichiarati nel periodo preso in considerazione dagli accertamenti e le ingenti somme movimentate sui conti correnti oggetto di esame nonchè rispetto al patrimonio immobiliare posseduto, composto da diversi appartamenti sparsi nelle province di Catania e Siracusa e da una lussuosa villa a Catania". La guardia di finanza ha fatto notificare il provvedimento di sequestro a tutti gli Istituti di credito operanti sul territorio nazionale per "individuare ulteriori depositi oltre a quelli già noti a seguito delle indagini bancarie, immediatamente bloccati". Arena è già stato destinatario di due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Catania: la prima nel luglio 2003 in qualità di membro del "gruppo della Stazione"; la seconda del gennaio 2004 per i reati di associazione mafiosa ed estorsione a operatori del mercato ortofrutticolo. La Guardia di finanza ricorda come "nel corso delle varie indagini che lo hanno riguardato è sempre comparso quale uomo di fiducia di Sebastiano Ercolano, zio di Aldo e vice rappresentante della famiglia catanese di Cosa Nostra, del quale curava gli interessi economici". Secondo gli investigatori "proprio tale ruolo di rilievo, unito al suo rilevante spessore criminale, unanimemente riconosciuto, gli hanno permesso di accumulare, nell'arco di tempo che va dalla fine degli anni '80 al 2002, un ingente patrimonio mobiliare e immobiliare" accuratamente ricostruito dalle Fiamme Gialle etnee. In particolare le Fiamme gialle sostengono di "avere rilevato che le movimentazioni bancarie e i considerevoli acquisiti di immobili non erano minimamente giustificati dalla percezione di redditi o da alienazioni immobiliari e pertanto le somme a ciò destinate dovevano essere il frutto delle attività illecite e costituire il reimpiego dei proventi derivanti da attività delittuose perpetrate da Arena e dall'organizzazione criminale di appartenenza, riconducibili ai reati a lui contestati nell'ambito dei diversi procedimenti penali che lo vedono tra gli imputati".I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza etnea negli ultimi due giorni su tutto il territorio nazionale ed hanno riguardato beni mobili ed immobili, rapporti bancari nonchè due attività commerciali riconducibili all'indagato, il cui valore è attualmente in fase di valutazione a cura dell'amministrazione giudiziaria ma approssimativamente stimabile intorno ai 15 milioni di euro.
09/11/2006
Fonte: La Sicilia

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