venerdì, novembre 17, 2006

Parla Don Ciotti

Quella contro le mafie è una battaglia di libertà. E l’informazione dovrebbe avere un ruolo da protagonista. Il condizionale, purtroppo, è d’obbligo perché, tranne lodevolissime eccezioni, il sistema dei media nel nostro Paese affronta la “questione mafia” in maniera episodica e superficiale. E quando accade, magari sull’onda di gravi fatti di sangue, viene descritta una situazione di “emergenza”, si reclamano “misure straordinarie”, si mobilitano troupe televisive, fotografi, inviati, commentatori chiamati a scandagliare ogni singolo episodio di violenza. Appena la tensione si allenta, la quotidiana, opprimente presenza delle cosche mafiose torna nell’ombra, nella normalità di cui si alimenta. La stessa quotidiana normalità che dovrebbe caratterizzare l’impegno di giornalisti, direttori, editori dei media italiani. L’Italia che vuole liberarsi dalle mafie deve avere il sostegno di un’informazione che scava ogni giorno nel sistema di potere criminale, nei suoi intrecci con quello politico ed economico, nelle complicità e nelle collusioni con cui si protegge. Che ne racconta le conseguenze sulla vita dei cittadini, sull’ambiente, sul tessuto sociale e istituzionale del Paese. Abbiamo bisogno di un’informazione schierata, ma da una parte sola: quella della legalità, della verità, della giustizia, della libertà.
Fonte: articolo21.com

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