martedì, novembre 21, 2006

Contestazioni a Forgione

Il neopresidente della Commissione antimafia, Francesco Forgione, intervenuto a «Contromafie» nella sua prima uscita pubblica è stato contestato da alcuni giovani che partecipavano all'assemblea conclusiva degli stati generali organizzati a Roma da «Libera». «Che ci fanno in Commissione Alfredo Vito e Cirino Pomicino...?» hanno gridato dalla platea, «perché lo avete permesso votando contro l'esclusione di condannati dall'Antimafia». Qualcuno ha osato di più arrivando a tacciare Forgione di essere un «demagogo», o peggio «colluso». Nell'Auditorium dell'Angelicum si è quindi scatenata la bagarre tra i contestatori polemici con la composizione della Commissione antimafia e chi, invece, sottolineava la piena legittimità delle nomine. L'ex presidente dell'Antimafia Beppe Lumia (Ds), ha messo in dubbio la «legittimità delle nomine gli onorevoli Vito e Pomicino», dicendosi convinto che «occorre intervenire sulla composizione per trovare una soluzione». Francesco Forgione non ha voluto replicare alle accuse rivoltegli, ed ha sottolineato che così come tutti gli altri membri, «anche i colleghi contestati hanno lo stesso mio diritto di partecipare agli organi parlamentari, il loro mandato parlamentare non ha vincoli». In difesa del presidente dell'Antimafia è intervenuto il viceministro all'Interno, Marco Minniti, che ha ricordato le intimidazioni subite da Forgione per il suo impegno contro la mafia in Sicilia: «Non spetta a me parlare di commissioni parlamentari, ma vorrei ricordare che l'Antimafia come tutte le altre, Parlamento compreso, sono espressione del Paese, non si può pensare a composizioni ideali perfette: quello che importa davvero quindi non è da chi sono formate, ma quanto questi soggetti possono influire sul lavoro della Commissione. Lo dimostra il lavoro prezioso svolto dalle precedenti come quella presieduta da Beppe Lumia, che hanno portato a risultati straordinari». A sedare le polemiche don Luigi Ciotti, che ha sottolineato come «certe polemiche servono solo alla mafia, chi voleva fare proposte poteva intervenire nei giorni scorsi ai nostri gruppi di lavoro». È toccato al fondatore di Libera chiudere i lavori, lanciando un appello deciso alle istituzioni e al governo: «Il tempo è ormai scaduto non ci saranno più sconti per nessuno, è ormai necessario portare avanti azioni concrete da realizzare insieme. Occorre dare risposte al popolo dell'antimafia: lo Stato dimostri la concretezza del suo impegno a partire dall'istituzione di una agenzia per la gestione dei beni confiscati alla mafia, dal testo unico sulla legislazione antimafia, l'istituzione di una giornata nazionale dedicata alla lotta alle mafie il 21 marzo». Queste ed altre - tra cui l'affidamento di una co-presidenza della Commissione nazionale antimafia alla società civile impegnata nelle battaglie civili e culturali contro le mafie - le proposte discusse e formalizzate ieri nel documento finale che sarà consegnato oggi alla Camera.
Fonte: La Sicilia

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