martedì, novembre 07, 2006

Botta e risposta Roma-Catania

ROMA - "Il caso di Catania è molto serio e il ministro della Giustizia è intervenuto per ripristinare alcune risorse che erano state tagliate nel bilancio dell'anno in corso. Vorrei ricordare che noi stiamo gestendo il bilancio dell'anno precedente e i tagli che lei lamenta sono il frutto dei tagli del precedente governo". Così il vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli, ha risposto al question time alla Camera a un'interrogazione di un esponente del Movimento per le autonomie. La domanda si riferiva agli 11 pm della Dda hanno rimesso il mandato perché impossibilitati a svolgere il loro lavoro per mancanza di fondi.
Rutelli ha poi parlato di nuove strategie per migliorare il sistema dei Cpt: verranno definite dopo che la commisione presieduta da Staffan De Mistura avrà presentato la sua relazione conclusiva sullo stato di queste strutture. La Commissione, ha spiegato Rutelli, sta lavorando "nel quadro dell'indagine che il ministro dell'Interno ha disposto per verificare il rispetto dei diritti umani e le condizioni di vivibilità dei centri per gli immigrati. Al termine, la Commissione presenterà una relazione con i risultati che permetterà di definire strategie in grado di migliorare stabilmente questo sistema".
Il vicepremier è quindi intervenuto sul caso del Centro di accoglienza di Caltanissetta. Si tratta, ha rilevato il vicepresidente del Consiglio, "di un caso grave. Risultano violazioni sulla base di un articolo apparso su un quotidiano il 21 ottobre scorso. Subito il ministro dell'Interno ha disposto un'inchiesta amministrativa sulla gestione del Centro, con l'acquisizione di testimonianze presso il Centro per i rifugiati di Agrigento. Dalle testimonianze riportate apparivano soprattutto discriminazioni a danno di immigrati centroafricani da parte di immigrati di altri Paesi e, in alcuni casi, dagli stessi operatori del centro, soprattutto mediatori culturali e traduttori". Dopo una prima verifica, ha aggiunto, "l'associazione culturale 'Albatros 73' che gestisce il Centro di Caltanissetta ha respinto come false queste accuse".
Rutelli ha poi rilevato che "due persone somale hanno formalizzato l'istanza di asilo politico e sono stati ospitati nel Centro di identificazione nella stessa area del Centro di accoglienza; le altre 8 persone, di nazionalità eritrea, sono titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari e tutti sono ospitati presso il Centro di Agrigento. Non risultano esser stati fatti fermi di polizia nei confronti di queste persone, ma risulta invece che il 21 ottobre personale di polizia ha ascoltato cittadini stranieri di questo Centro nell'ambito dell'attività di indagine. Il 23 ottobre gli stessi sono stati condotti davanti all'autorità giudiziaria per una ulteriore escussione richiesta dal magistrato".
06/11/2006


CATANIA - "A noi, fino a questo momento, non è arrivato alcunché, meno che mai soldi...". Così il procuratore della Repubblica di Catania, Mario Busacca, commenta la replica al question time alla Camera del vice presidente del consiglio, Francesco Rutelli sui problemi finanziari che hanno spinto gli 11 sostituti della Direzione distrettuale antimafia etnea a rimettere il loro mandato.
"Io - aggiunge il procuratore Busacca - so che domani il sostituto Francesco Puleio non potrà andare a Siracusa per partecipare alla prima udienza del processo a un presunto terrorista perché non abbiamo i soldi per utilizzare un' auto idonea al trasferimento, per acquistare la benzina e assicurare la presenza di un autista. Speriamo che non siano le stesse promesse del presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, che invece di carta, toner e buoni benzina ci ha spedito due computer portatili...".
Il primo processo che salterà proprio a causa della protesta degli 11 sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia di Catania contro l'assenza di auto, benzina e autisti, sarà quello ad Andrea Acquaviva, il rappresentante di commercio di 41 anni imputato per gli attentati incendiari compiuti nel 2005 alla Cgil, alla Torre Zeta e all'ospedale di Siracusa, rivendicati da un presunto Nucleo comunisti combattenti.
Busacca ha negato l'autorizzazione al sostituto Francesco Puleio a recarsi domani a Siracusa per sostenere l'accusa alla prima udienza davanti al Tribunale penale aretuseo. "Non ci sono le garanzie necessarie per il magistrato - spiega il procuratore - e i fornitori non ci fanno più credito: le auto sono vecchie e guaste, inoltre non posso permettere che i miei magistrati paghino di tasca la loro le spese per comprare il carburante per trasferte di lavoro. Abbiamo debiti per circa 70 mila euro".
Il processo è stato istruito dal pool antiterrorismo della Procura di Catania, composto dal procuratore aggiunto Vincenzo D'Agata e dai sostituti Francesco Puleio e Ignazio Fonzo, che ipotizza nei confronti di Acquaviva i reati di atti di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, incendio, fabbricazione e detenzione di materiale esplodente nonchè minaccia commessa con scritto anonimo.
Acquaviva nelle ultime elezioni amministrative a Siracusa era stato candidato a sindaco di Forza Nuova, partito dal quale è stato successivamente espulso. Le indagini che hanno portato alla sua identificazione sono state svolte dalla Digos della Questura di Siracusa.
06/11/2006
Fonte: La Sicilia

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