martedì, agosto 22, 2006

Tanto sangue in Sicilia...

PALERMO - Giuseppe D'Angelo, 63 anni, ex titolare di un bar, pensionato, è stato assassinato questa mattina nella borgata marinara Sferracavallo a Palermo. L'uomo secondo la prima ricostruzione della polizia è stato ucciso per strada da due killer, che sono poi fuggiti. L'agguato è avvenuto davanti al banchetto di un fruttivendolo, lungo la strada principale che collega la città con la borgata. D'Angelo è stato raggiunto da 4-5 colpo di pistola ed è morto immediatamente. Il pensionato non era sposato. Sembrerebbe confermato che i sicari erano due. L'ex proprietario del bar era incensurato. Gli investigatori hanno interrogato oltre al fruttivendolo anche la sorella e alcuni familiari della vittima. Secondo il racconto di chi lo conosceva, D'Angelo era una persona tranquilla. Eppure le modalità del delitto, compiuto in maniera plateale per strada, lasciano aperte diverse piste alle indagini. Sferracavallo è un antico borgo marinaro e turistico situato sulle coste siciliane, alla periferia di Palermo. Sangue anche a Barcellona Pozzo di Gotto dove un giovane di 27 anni, Antonio Rottino, è stato assassinato a colpi di arma da fuoco in contrada Giurisi alla periferia del paese nel Messinese. Nella sparatoria è rimasto ferito anche Luciano Runcio, coetaneo della vittima. Il delitto è stato compiuto la notte scorsa. Indagano i carabinieri.Un altro omicidio è stato commesso al mercato di generi alimentari Ponte Zaera nel centro di Messina. Rosario Misiti, 49 anni, pregiudicato, è stato assassinato con quattro colpi di arma da fuoco che lo hanno raggiunto al petto. Misiti non è morto subito ma è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale Piemonte. Ma non è stato possibile salvarlo. Misiti era uscito dal carcere due mesi fa dopo avere scontato una condanna definitiva a 10 anni e 11 mesi per avere ucciso il cognato Carmelo Bonaffini durante una lite per motivi familiari avvenuta nel rione Taormina nel 1994. Misiti aveva abbandonato la moglie, sorella di Bonaffini per allacciare una relazione con un'altra donna. Sull'omicidio indaga la squadra mobile. Le indagine sono coordinate dal pm Giuseppe Verzera.A Gela, i carabinieri hanno arrestato due pregiudicati accusati dell'omicidio di Massimo Trubia, commerciante, ferito a colpi di arma da fuoco il 26 luglio scorso e deceduto la notte scorsa all'ospedale di Caltanissetta.I militari hanno arrestato Giuseppe Palmeri e Emanuele Fontana, entrambi di 39 anni, accusati di avere eseguito l'agguato. Nei loro confronti il gip di Caltanissetta aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare richiesta dal procuratore aggiunto Renato Di Natale e dai Pm della Dda, Nicolò Marino e Alessandro Picchi.Palmeri e Fontana nelle scorse settimane si erano resi irreperibili e soltanto stamani i carabinieri, attraverso intercettazioni, li hanno scoperti in un casolare a Scoglitti (Ragusa). I carabinieri hanno fatto irruzione e li hanno bloccati. Sono state denunciate per favoreggiamento tre persone che si trovavano in compagnia dei due ricercati. In seguito alla morte di Trubia il capo di imputazione che originariamente era di tentato omicidio, adesso è di omicidio.
22/08/2006
Fonte: La Sicilia

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