giovedì, agosto 10, 2006

Due arresti nel palermitano

PALERMO - Gli uomini del Reparto Operativo e della Squadra Mobile della Questura di Palermo hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale, Antonella Consiglio, nei confronti di due persone ritenute vicine al boss Bernardo Provenzano.
L'operazione, coordinata dal procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Giuseppe Pignatone e dai sostituti Michele Prestipino e Marzia Sabella, rientra nell'ambito delle indagini sui soggetti che, a vario titolo, hanno garantito la latitanza del boss Bernardo Provenzano. In particolare l'inchiesta che ha portato all'emissione delle due ordinanze, cominciata prima della cattura del capomafia di Corleone, ha per oggetto l'identificazione del medico che negli ultimi anni ha prestato le cure al padrino.
In manette sono finiti Francesco Grizzaffi, corleonese, 53 anni, e Liborio Spatafora, 57 anni, anch'egli di Corleone. Per entrambi le accuse sono di associazione mafiosa ed estorsione. Secondo gli investigatori Grizzaffi sarebbe stato tra i "postini" incaricati di smistare la corrispondenza tenuta, durante la latitanza, dal capomafia con gli uomini d'onore.
Entrambi avrebbero poi riscosso il pizzo, per conto del padrino di Corleone, dall'imprenditore Salvatore Romeo a cui avrebbero estorto 30 mila euro.
Gli inquirenti, nel corso dell'operazione, hanno perquisito la casa e lo studio di Salvatore Spatafora, 60 anni, medico, fratello di Liborio. Gli investigatori sospettano che sia lui il medico che ha curato il padrino di Corleone durante la latitanza. A carico di Spatafora ci sarebbero le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia ed elementi trovati nei pizzini sequestrati nel covo in cui venne arrestato Bernardo Provenzano.
Spatafora, corleonese vive e esercita la professione a Palermo e gestisce insieme al fratello l'azienda agricola di famiglia. Perquisizioni sono state eseguite anche nell'abitazione di Giovanni Grizzaffi, detenuto, fratello di Francesco, arrestato nel blitz, e nella casa di Leoluca Bonanno.
L'arresto di Liborio Spatafora e Francesco Grizzaffi, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe scongiurato un omicidio. Dall'inchiesta sarebbe emerso che Spatafora, attraverso Francesco Grizzaffi, aveva chiesto a Bernardo Provenzano l'autorizzazione ad eliminare un suo rivale, Michele Governali. Nel covo di Montagna dei Cavalli in cui è stato arrestato il capomafia di Corleone è stata trovata una lettera, indirizzata a Provenzano, scritta da Grizzaffi. "Carissimo zio - scrive Grizzaffi al boss - non so se tu già lo sai ma io devo dare una risposta a Lillo Spatafora che ha una questione con Michele Governali con cui da sempre ha diverbi. Ora Lillo vuole essere autorizzato a levarselo di torno ed io gli dissi che ne dovevo parlare e gli davo una risposta".
Il ritrovamento della missiva ha anche consentito agli investigatori di riaprire le indagini su Grizzaffi archiviate in precedenza
10/08/2006
Fonte: La Sicilia

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