MAZARA DEL VALLO (TRAPANI) - Una delle due lapidi della via Giuseppe Impastato di Mazara del Vallo è stata distrutta. I frammenti di marmo sono stati trovati per terra, quasi a formare un collage. Il sindaco di Mazara del Vallo Giorgio Macaddino ha espresso sdegno per l'atto vandalico definendolo "un gesto gravissimo". "Nè la distruzione di una lapide nè altri atti inquietanti - ha detto - ci faranno indietreggiare di un solo millimetro nella lotta alla mafia, nelle manifestazioni e azioni improntate alla legalità ed alla trasparenza. Ho già incaricato i nostri uffici di apporre celermente una nuova lapide nella via Giuseppe Impastato". Macaddino annuncia un'altra intitolazione "anche il parco giochi che abbiamo progettato e che nei prossimi mesi realizzeremo nell'area adiacente la scuola di via Bessarione, sarà intitolato alla memoria di Peppino Impastato. Mi auguro - conclude il Sindaco - che le forze dell'ordine possano assicurare alla giustizia gli autori del gesto intimidatorio". La cerimonia d'intitolazione dell'ex via Frà Luchino a Giuseppe Impastato - vittima della mafia, si era svolta il 12 maggio scorso alla presenza del Sindaco, del Prefetto e delle massime autorità civili e militari, con il coinvolgimento di cittadini, studenti e associazioni.
08/06/2006
Fonte: La Sicilia
1 commento:
la rabbia non basta e soprattutto non basta dire che in sicilia siamo tutti degli incivili...necessita un'analisi attenta. Luigi Lo Cascio, alla fine di una conferenza, mi raccontava che dopo il successo del film "i cento passi" venne invitato con tutto il cast all'Ucciardone (carcere di palermo) per un incontro con i giovani detenuti. Con grandissima sorpresa si accorse che durante la proiezione del film i ragazzi erano affascinati dalla figura di Badalamenti e che alla fine quasi esultavano alla morte di Peppino. A parte gli infiniti luoghi comuni che un aneddoto del genere può richiamare, il problema da analizzare è molto serio. La mafia è cultura, la mafia è educazione, la mafia non è solo una forma di stato antagonista ma una vero e proprio ordinamento giuridico e sociale esclusivo. La lotta alla mafia allora non deve essere solo una lotta giuridica, di forze dell'ordine(per carità per quanto mi riguarda le norme e le azioni antimafia sono sempre insufficienti!!!) ma deve essere una lotta sociale e culturale. Solo attraverso una assistenza sociale funzionante, attraverso la scuola fatta da persone competenti e capaci, solo attraverso la promozione (e non quella formale) della cultura della legalità si potrànno cambiare le cose. Non a caso Peppino ma anche Pino Puglisi lavoravano moltissimo con i giovani ma soprattutto con i bambini.Compiere un atto del genere avrà avuto lo stesso significato per l'autore, come pe me abbattere una statua di Mussolini ossia un atto civilmente dovuto.
Andiamo avanti perchè una nuova primavera è ancora possibile.
carlo.
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