giovedì, giugno 15, 2006

Chiesti oltre sessant'anni di carcere

PALERMO - Oltre sessant'anni di carcere sono stati chiesti oggi al gup dai pm della Dda per sette imputati, fra cui imprenditori e commercianti, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione e danneggiamenti, ritenuti affiliati alla cosca mafiosa delle Madonie.I pm Costantino Derobio, Lia Sava e Roberta Buzzolani hanno chiesto la condannata a 11 anni ciascuno per i fratelli Domenico e Rodolfo Virga, di 42 e 44 anni, entrambi di Gangi, e per Alberto Raccuglia, di 40, ritenuti autori di estorsioni a imprese del palermitano. La condanna a nove anni di carcere è stata avanzata per l'imprenditore Angelo Prisinzano, di 47, di Castelbuono, titolare di una delle più grosse aziende di autotrasporti della Sicilia con interessi economici in molti paesi europei e in Emilia Romagna. Per i pm è accusato di far parte della cosca mafiosa Madonita. Anche per l'imprenditore Salvatore Barbuzza, di 55 anni, sono stati chiesti nove anni di carcere. Per Antonio Manzone i magistrati hanno sollecitato una condanna a sei anni in continuazione con un'altra che ha avuto in precedenza. Infine per Antonio Durante, che è accusato di danneggiamenti, sono stati chiesti tre anni e sei mesi.Il processo si svolge con il rito abbreviato davanti al gup Marco Mazzeo. Fra gli imputati spiccano, in particolare, i fratelli Virga, detenuti, nipoti del capo mandamento di San Mauro Castelverde, Giuseppe Farinella. E poi l'imprenditore Prisinzano, il quale, secondo l'accusa, avrebbe avuto l'aiuto della cosca mafiosa di Villabate e di Bagheria, insieme a quella delle Madonie nella sua attività imprenditoriale. Prisinzano si è inserito più di dieci anni fa negli affari del mercato ortofrutticolo di Vittoria, cercando di monopolizzare il trasporto della frutta dalla Sicilia al Nord Italia. Secondo gli investigatori i boss di Villabate hanno controllato gran parte degli affari del mercato di Vittoria e Prisinzano avrebbe messo a disposizione di cosa nostra la sua azienda.
14/06/2006
Fonte: La Sicilia

Nessun commento: