GELA (CALTANISSETTA) - "La mafia mi voleva uccidere nel marzo del 2004 perché mi stavo occupando di appalti e infiltrazioni mafiose nell'indotto del petrolchimico dell'Eni, dove chiedevo l'adesione ai protocolli di legalità e il rispetto della legge". E' quanto ha rivelato il sindaco di Gela, Rosario Crocetta, in una conferenza stampa in municipio.I mandanti dell'ipotizzato agguato al sindaco sarebbero da individuare "tra i personaggi mafiosi coinvolti nell'inchiesta illustrata ieri". Glielo avrebbe riferito un imprenditore onesto, escluso dalle gare d'appalto, con il quale Crocetta ha avuto un lungo colloquio. Un'inchiesta è stata avviata dalla polizia.
La conferenza stampa era stata convocata per illustrare le ripercussioni sulla sua giunta in seguito all'operazione "In-Out" di carabinieri e Dda, che ha portato all'arresto di sei persone. Crocetta ha comunicato le dimissioni dalla sua giunta dell'assessore allo Sviluppo economico, Guido Cirignotta (La Margherita), il cui nome era apparso nelle conversazioni telefoniche degli imputati, intercettate dai carabinieri.Nessuna accusa formale è stata formulata nei confronti di Cirignotta, il quale ha deciso di dimettersi "per poter tutelare la sua immagine e il suo prestigio, in ogni sede, liberamente, senza coinvolgere l'amministrazione comunale di Gela". Il sindaco ha apprezzato e condiviso il gesto, ma ha anche aggiunto che se Cirignotta non si fosse dimesso, avrebbe provveduto lui stesso a ritiragli la delega. E ha esortato i componenti del Consiglio comunale, se inquisiti, a seguire l'esempio dell'assessore.
28/04/2006
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