mercoledì, aprile 26, 2006

Apparecchiature elettroniche nel covo di Provenzano

PALERMO - Gli investigatori della polizia scientifica hanno trovato nella masseria di Corleone dove si nascondeva il boss Bernardo Provenzano un apparecchio per rilevare la presenza di campi energetici. Gli investigatori devono ancora appurare se il tester è funzionate e se poteva servire anche a segnalare l'eventuale presenza di microspie.Gli agenti della polizia scientifica dell'Ert hanno poi concentrato i loro sforzi attorno al pozzo della masseria, dove hanno effettuato rilievi con una sonda.senza però rilevare, almeno a quanto pare, nulla di significativo."Non abbiamo lasciato niente al caso. Stiamo attenti a tutto" ha detto Renato Biondo, primo dirigente tecnico della polizia di Stato e coordinatore del gruppo Ert
Nella masseria questa mattina non è stata portata la mini ruspa che dovrebbe servire per eventuali scavi attorno agli edifici per scoprire nascondigli perché gli investigatori devono ancora terminare i sondaggi manuali. Nel covo di Provenzano si è recato stamane anche il capo della Squadra Mobile di Palermo Giuseppe Gualtieri.Bernardo Provenzano era informato della presenza di microspie e telecamere piazzate dagli investigatori nelle zone che frequentava durante la latitanza e il boss, ricercato da 43 anni, negli ultimi tempi avrebbe utilizzato anche un attrezzo elettronico per rilevare la presenza di "cimici". Queste dichiarazioni, che richiamano al tester per scoprire campi energetici trovato oggi dalla polizia, erano state fatte dal pentito Nino Giuffrè, molto vicino al boss corleonese, e ripetute l' 8 marzo scorso nel corso dell' udienza del processo delle talpe alla Dda a Milano."Provenzano - disse Giuffrè - era informato "pari pari" della presenza di microspie e telecamere. Lui mi ha spesso avvertito del pericolo di incappare in questi aggeggi elettronici. Lo ripeteva spesso, anche quando ci incontravamo, di stare attenti. Negli ultimi periodi, durante i nostri incontri, era così guardingo che effettuava i controlli delle stanze dell'abitazione in cui ci ritrovavamo, utilizzando un apparecchio che rilevava la presenza di eventuali microfoni".
26/04/2006

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