TRAPANI - Operazione antidroga nel Trapanese. Una organizzazione che avrebbe gestito una raffineria di droga e lo spaccio di cocaina in alcuni centri del trapanese è stata scoperta dalla polizia. Gli agenti della Sezione Antidroga della squadra mobile di Trapani e del Commissariato di Alcamo hanno eseguito 16 ordini di custodia cautelare e scoperto il luogo in cui veniva raffinata la droga. I provvedimenti sono stati emessi dal gip Gioacchino Scaduto su richiesta dei pm Massimo Russo, Paolo Guido e Maurizio Agnello. L'operazione è stata denominata "Cocoon".
Le persone arrestate sono accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio, trasporto, detenzione, fabbricazione e produzione di cocaina, hashish e marijuana. L'indagine era stata avviata circa due anni fa in seguito ad un'altra inchiesta che riguardava numerosi affiliati alle famiglie mafiose di Mazara del Vallo, Salemi e Bagheria, accusati di aver pianificato e avviato una serie di traffici internazionali di sostanze stupefacenti con la complicità di appartenenti a cosche calabresi di Platì (Reggio Calabria).
Ai vertici dell'organizzazione ci sarebbero stati, per l'accusa, Vito Di Lorenzo, di 67 anni, e suo figlio Gianfranco, di 28, entrambi di Partinico (Palermo).Sarebbero stati loro a installare in un casolare fra le campagne di Alcamo e Partinico una raffineria di droga. Il traffico di droga era gestito, secondo la polizia, da un vasto gruppo che aveva ramificazioni da Trapani fino a Partinico. I provvedimenti cautelari sono stati notificati oltre ai Di Lorenzo anche a: Paolo Marcello Messina, di 39 anni, agricoltore di Alcamo; Gian Rocco Cammarata, di 32, fabbro di Dattilo-Paceco (Trapani); Vito Foderà, di 28, residente in provincia di Treviso; Lorenzo Poma, di 47, imprenditore di Castellammare del Golfo; Alfredo Pirro, di 37, macellaio di Valderice; Giacomo Miceli, di 46, di Alcamo; Giuseppe Fiorino, di 27, muratore di Valderice; Vincenzo Tola, di 51, commerciante di Castellammare del Golfo; Angelo Ippolito, di 56, di Palermo; Pietro Solina, di 49, pescivendolo di Bonagia (Valderice); Antonino Barone, di 59, imprenditore di Custonaci; Vittorio Di Lorenzo, di 26, di Partinico; Giuseppe Saitta, di 33, di Partinico, ma residente in provincia di Milano e Girolamo Tartamela, di 31, commerciante di Alcamo.
Agli ultimi quattro il giudice ha concesso gli arresti domiciliari mentre ad altri due indagati P.V. e G.A., entrambi originari di Partinico, è stato notificato l'avviso di garanzia per altre ipotesi di spaccio e sono a piede libero. I Di Lorenzo avevano costituito una organizzazione con diverse ramificazioni sul territorio per lo spaccio. In particolare Lorenzo Poma e Antonino Barone avrebbero curato la vendita della droga nella zona di Castellammare del Golfo e Custonaci, mentre Alfredo Pirro e Giuseppe Fiorino a Valderice, Marcello Paolo Messina, Giacomo Miceli, Girolamo Tartamella e Giuseppe Saitta avevano il compito di "piazzare" la cocaina negli ambienti giovanili di Alcamo e delle zone limitrofe alla cittadina, infine Cammarata e Foderà curavano lo spaccio a Trapani e dintorni.
Tra gli arrestati emerge anche Angelo Ippolito, considerato un "freelance dello spaccio" il quale, settimanalmente, organizzava dei trasporti di cocaina, utilizzando autobus di linea, tra Palermo e Trapani. Tale stupefacente era destinato a Gianrocco Cammarata e Vito Foderà che, oltre a spacciare per conto dei Di Lorenzo di Partinico, avevano avviato un'autonoma attività per la vendita di droga.
13 Marzo 2006
1 commento:
ma chi minchia di film e u pm si chiamera frensis for coppola . vi state manciannu na nazione cu sti minchiati la giustizia serve solo per bisinis comu rici u signor maniaci e noi come le pecore crediamo che esiste un organo dello stato che fa rispettare la legge e invece tutto si riduce e picciuli. e lei signor maniaci e na truffa cu i peri e campa come a sempri fattu picchi un lu cunta ca facia u medico senza esseri mancu porcu hahahaha. saluti al pm che a fermato il flusso di cocaina nel trapanese grazie risparmiando non sisa quante vite hahahahah anche se sperperado i soldi dei contribuenti per assicurare alla giustizia un mari ri puvureddi lo so io came lo sa lei non raccontimoci minchiate signor presidente ru bisinise saluti da pablo escobar o da toni montana veda lei chi le smbra piu importante. la mcchina della giustizia scusate mi correggo a machina ri picciuli.
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