MESSINA - La squadra mobile di Messina ha rivelato una estorsione ai danni delle imprese edili che hanno realizzato nel 2003 alloggi popolari nel capoluogo peloritano. Secondo gli inquirenti, un gruppo di pregiudicati aveva imposto l'assunzione di persone, che però non lavoravano pur percependo regolarmente lo stipendio; la banda di malavitosi, inoltre, avrebbe preteso grosse quantità di materiale edilizio.
In manette sono finiti Giuseppe Cercame, detto "Pippu u rizzu", di 55 anni e Domenico Carcami, di 47. Il provvedimento cautelare eseguito dalla polizia è stato firmato dal gip Maria Angela Nastasi, su richiesta del pm Giuseppe Verzera.
I due arrestati sono accusati di estorsione aggravata per avere agevolato l'associazione mafiosa. I fatti contestati risalgono al 2003 e secondo gli inquirenti hanno costretto i responsabili delle imprese consorziate "Celi società cooperativa" ed "Omnia Costruzioni Generali", assegnatarie del subappalto per la realizzazione di 189 alloggi in località Bisconte, per conto dell'Istituto autonomo case popolari di Messina, a consegnar loro materiale edilizio per migliaia di euro.
In alcuni casi il gruppo avrebbe fatto assumere anche alcune persone, che di fatto non sono mai andate al lavoro. Gli investigatori della Mobile di Messina hanno effettuato diverse intercettazioni ambientali, attraverso le quali è stato possibile acquisire le prove del pagamento del pizzo.
22 Febbraio 2006
Nessun commento:
Posta un commento