domenica, ottobre 25, 2009

Basta..

ROMA - Basta coi "papelli fatti di scelte incoerenti della politica". Basta coi condoni, i voti di scambio e le candidature di persone condannate per reati gravi.

Stop anche a riciclaggio e corruzione. Perchè per contrastare la criminalità organizzata bisogna eliminare tutte quelle misure "che la fanno esultare" e la rendono più forte. È quanto ha chiesto l'associazione "Libera" attraverso il "Manifesto per un mondo liberato dalle mafie", presentato oggi al termine degli stati generali dell'Antimafia.
Si tratta di un documento inedito, realizzato durante il fine settimana con il contributo di 2.500 persone e 100 relatori, che suddivisi in 17 gruppi hanno scritto una ricetta contro le mafie: un elenco di trenta punti che scandisce gli impegni dell'associazione e le richieste per la politica, validi per i prossimi 3 anni, e si conclude con la richiesta di un provvedimento legislativo che dedichi la giornata del 21 marzo di ogni anno alla memoria di tutte le vittime della mafia.
Il Manifesto chiede di approvare in tempi rapidi un testo unico della legislazione antimafia, "per superare le attuali disfunzioni e garantire una più efficace azione di contrasto; di istituire un'agenzia nazionale per la gestione dei beni sottratti alle mafie, di rivedere il reato del voto di scambio e della normativa sui Comuni sciolti per mafia, di adottare un codice etico che impedisca la presenza di persone condannate o rinviate a giudizio per gravi reati ("è opportuno che il Parlamento apra il dibattito e se necessario vari una norma vincolante", ha sottolineato Francesco Forgione, già presidente della commissione Antimafia).
Bisogna inoltre "contrastare l'abusivismo edilizio, eliminando il ricorso ai condoni; riformulare la legge sulla droga e sull'anti-doping mettendo al centro la tutela della persona; istituire un'Authority indipendente per contrastare il fenomeno del riciclaggio dei capitali di provenienza illecita, la repressione di traffici internazionali di armi, delle zone grigie e dei paradisi fiscali dove avvengono le triangolazioni, introducendo in particolare il reato di intermediazione".
Gli stati generali dell'Antimafia propongono anche una legge di iniziativa popolare per l'introduzione nel codice penale dei delitti contro l'ambiente e alle istituzioni chiedono il sostegno ai testimoni di giustizia (anche attraverso l'istituzione di un tutor), l'estensione del reato di corruzione tra i privati e l'istituzione di un'authority indipendente contro questo reato.
Infine, un'attenzione particolare sull'argomento da parte della televisione: la Rai dovrebbe "assicurare nei suoi palinsesti spazi di informazione e approfondimento sui grandi problemi sociali del Paese nel rispetto di quanto previsto dal contratto di servizio pubblico", puntando così allo sviluppo della docu-fiction oltre che a quello della fiction tradizionale.

25/10/2009
Fonte: La Sicilia

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