sabato, giugno 06, 2009

Tutto torna.. Calcestruzzo, boss, immobile pubblico..

Palermo, 4 giu. - L'immobile destinato ad ospitare il Commissariato di Castelvetrano, grosso centro del trapanese, che ha dato i natali al boss latitante Matteo Messina Denaro, sarebbe stato realizzato da imprese riconducibili a presunti appartenenti a Cosa nostra che avrebbero effettuato le forniture di calcestruzzo depotenziato. E' quanto e' emerso da un'indagine condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, sotto la direzione della Dda di Palermo, che all'alba di oggi hanno posto sotto sequestro l'edificio in costruzione, di contrada Giallonghi di Castelvetrano, su un terreno sequestrato alla mafia.
Le indagini dei militari dell'Arma hanno fatto emergere che per la realizzazione dell'immobile sarebbe stato fornito calcestruzzo di qualita' diversa e comunque inferiore rispetto a quella prevista nel capitolato e che anche i lavori di palificazione sarebbero stati effettuati in maniera difforme, con conseguente pregiudizio per la struttura, specialmente in caso di sollecitazioni di natura sismica. L'importo dell'appalto, commissionato dal Ministero delle Infrastrutture, ammonterebbe ad oltre 2 milioni di euro.
Notificate informazioni di garanzia al titolare dell'impresa appaltatrice e di quella che forniva il calcestruzzo; ad entrambi sono stati contestati truffa aggravata ai danni dello stato e frode nelle pubbliche forniture. Sono in corso perquisizioni nelle sedi delle imprese interessate.
All'alba di oggi i Carabinieri del Gruppo di Monreale, guidati dal colonnello Pietro Salsano, hanno arrestato quattro persone che avrebbero creato un monopolio di fatto nel settore del calcestruzzo acquisendo importanti appalti privati e pubblici. Tra i lavori sotto la lente d'ingrandimento alcuni lavori all'aeroporto palermitano Falcone-Borsellino a Trapani Birgi. Un giro di affari, tra valore dei beni sequestrati, appalti acquisiti e fatturato annuo, e' superiore ai 50 milioni di euro.

Fonte: Adnkronos

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