PALERMO - Non ha più alcuna tutela il
pm Franco Lo Voi che per oltre un decennio è stato alla Dda di Palermo e adesso è alla procura generale della Cassazione. Il magistrato che dal 1992 viveva sotto scorta, è rimasto senza protezione. Lo ha deciso la prefettura di Roma. L'unica cosa che dice il pm, forse ironizzando, è: "Se le autorità dicono che non ci sono più pericoli, non posso che esserne contento, specialmente per le mie figlie, che da piccole costringevo ad allontanarsi dalle finestre quando uscivo da casa. Tanto ormai sono maggiorenni e, se mi accadesse qualcosa, sanno chi citare in giudizio per il risarcimento dei danni". Lo Voi ha partecipato alle indagini per arrestare
Totò Riina. Poi per quelle che hanno portato alla cattura di Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca, l'uomo che uccise
Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. L'attività di Lo Voi come pm a Palermo ha riguardato anche l'arresto di decine di mafiosi siciliani, che sono stati in gran parte condannati all'ergastolo. I collaboratori di giustizia in passato avevano rivelato ai pm che Cosa nostra voleva uccidere Lo Voi. Una condanna a morte emessa dai mafiosi per la quale i boss si erano procurati un bazooka che sarebbe dovuto servire per un attentato nei suoi confronti. Un'arma che non è mai stata trovata dagli investigatori, di cui parla adesso anche il neo pentito
Gaspare Spatuzza, sostenendo che sarebbe ancora nella disponibilità dei mafiosi di Brancaccio. Franco Lo Voi, 51 anni, sposato con una gip del tribunale di Palermo, è refrattario da sempre ai contatti con i giornalisti. Non vuole commentare la sua nuova condizione. Oggi il magistrato si occupa ancora di processi penali alla procura generale della Cassazione, che riguardano molti imputati di mafia, su gran parte dei quali ha già indagato a Palermo, e nuove leve di Cosa nostra, sottoposte al carcere duro previsto dal 41 bis. Per questa attività il procuratore generale della Cassazione aveva richiesto un rafforzamento della protezione nei confronti di Lo Voi. Il magistrato vive a Palermo con la sua famiglia e recentemente qualcuno ha fatto irruzione per due volte nella sua casa di villeggiatura, senza rubare nulla.
13/06/2009
Fonte: La Sicilia
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