martedì, marzo 24, 2009

A casa del boss...

PALERMO - I magistrati della Procura di Palermo che da alcuni mesi hanno avviato nuove indagini che si basano in gran parte sulle dichiarazioni di Massimo Ciancimino, il figlio di Vito, il politico corleonese condannato per mafia, stanno indagando su intrecci fra borghesia e mafia a Palermo.
In particolare Ciancimino ricostruisce una rete di affari 'occulti' che facevano capo a suo padre e parla dell' imprenditore Ezio Brancato e della moglie Maria D'Anna con i quali avrebbe costituito la società Gas, venduta in seguito a un gruppo di spagnoli. Una parte di questi retroscena Massimo Ciancimino li ha raccontati ieri a Bologna durante la sua deposizione in aula davanti ai giudici della corte d'appello che lo stanno processando per riciclaggio.
Nell'ambito della nuova inchiesta dei pm è stato acquisito un verbale di dichiarazioni, dello scorso febbraio, in cui un ex primario dell'ospedale Civico di Palermo oggi in pensione, Vincenzo Alessi, afferma che alla fine degli anni Ottanta, ha visto a cena a casa dell'allora "ministro dei lavori pubblici" di Cosa nostra, Angelo Siino, il magistrato Giusto Schiacchitano, all'epoca sostituto procuratore a Palermo. Il magistrato è stato consuocero di Brancato, perché il figlio ha sposato Monia Brancato che adesso è parte civile nel processo a Ciancimino.
"A casa di Angelo Siino erano presenti numerose persone, tra le quali il magistrato Giusto Sciacchitano e ufficiali dell'Esercito di cui però non ricordo il nome", è il contenuto delle dichiarazioni dell'ex primario del Civico, rese al sostituto procuratore Nino Di Matteo il 10 febbraio scorso, nell'ambito del processo all'ex deputato regionale Giovanni Mercadante accusato di mafia.
Il verbale è stato depositato agli atti del processo al politico e adesso è stato acquisito nella nuova inchiesta che si basa anche sulle dichiarazioni di Massimo Ciancimino. Giusto Sciacchitano alla fine degli anni Ottanta, in cui si sarebbe verificato l'episodio raccontato da Alessi, era uno dei sostituti anziani del procuratore Giammanco. Adesso il magistrato è alla procura nazionale antimafia dove si occupa di collegamenti con le autorità straniere.

24/03/2009
Fonte: La Sicilia

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