mercoledì, febbraio 18, 2009

Imprenditore denuncia

BARCELLONA POZZO DI GOTTO (MESSINA) - Ha subito per tanti anni le pressioni dei boss che gli imponevano il pagamento del pizzo. Così un imprenditore di Barcellona ha deciso di rompere il muro dell'omertà denunciando il sistema di estorsioni di cui era vittima. La polizia ha così eseguito arresti stamani su ordine del gip di Messina, Antonino Genovese.
L'imprenditore, uno dei primi a Barcellona Pozzo di Gotto a ribellarsi, ha spiegato agli agenti della Squadra mobile di Messina e ai pm della Dda il meccanismo con il quale venivano imposte le tangenti mafiose in diverse zone della Sicilia, imponendo pure i subappalti e le ditte del movimento terra.
L'operazione è stata denominata "Sistema". Gli arresti hanno riguardato Carmelo Bisognano, il boss del clan dei Mazzarroti, da poco scarcerato; Carmelo D'Amico, arrestato il mese scorso perché indicato uno dei boss barcellonesi, e Pietro Nicola Mazzagatti, capo della cosca di Santa Lucia del Mela, condannato definitivamente per estorsione.
Il gip non ha accolto invece la richiesta di misura cautelare in carcere per altri tre indagati, ritenuti esponenti dei clan mafiosi catanese e agrigentino. Le indagini, coordinate dal pm Giuseppe Verzera, hanno evidenziato che l'imprenditore di Barcellona Pozzo di Gotto da oltre un decennio era costretto a pagare il pizzo per tutti i lavori effettuati dalla sua ditta, relativi sia ad appalti pubblici aggiudicati in varie province dell'isola, sia a incarichi ricevuti da privati.
Dall'attività di riscontro fatta dalla polizia è emerso come la criminalità organizzata barcellonese abbia elevato il controllo e la gestione del racket delle estorsioni a un vero e proprio sistema, riconducibile a una regola applicata in tutta la Sicilia.
In particolare, dalla testimonianza dell'imprenditore, fino al 2002 era il boss del luogo dove venivano eseguiti i lavori che chiedeva e riscuoteva direttamente il denaro. Ma da quel momento in poi sarà sempre il referente dell'organizzazione mafiosa del luogo in cui ha sede l'impresa a presentarsi al titolare, anche per conto dell'organizzazione criminale del territorio in cui gli appalti vengono eseguiti e, quindi, in aree che esulano dalla sua specifica competenza territoriale.
17/02/2009
Fonte: La Sicilia

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