sabato, novembre 08, 2008

Sequestri per 2 mln e mezzo di euro a De Simone..

PALERMO - I poliziotti dell'ufficio misure di prevenzione della Questura di Palermo hanno sequestrato beni per un valore complessivo di due milioni e mezzo di euro riconducibili a Giovanni De Simone, 46 anni, arrestato per associazione mafiosa lo scorso febbraio nell'operazione 'Old Bridge' dalla Squadra mobile.
Si tratta di aziende, beni immobili e mobili e conti correnti. Il provvedimento è stato emesso dai giudici della sezione misure di prevenzione del tribunale, che hanno accolto la proposta avanzata dal questore, Alessandro Marangoni, il quale aveva disposto accertamenti sul patrimonio di De Simone, considerato referente degli investimenti della cosca di Brancacccio.
L'uomo era stato individuato dalla polizia nelle intercettazioni dell'operazione e in particolare quelle di Andrea Adamo, allora reggente della famiglia mafiosa di Brancaccio.
L'analisi delle conversazioni e le indicazioni desunte dallo studio dei 'pizzini' di Bernardo Provenzano, hanno permesso di ricostruire il ruolo di primo piano rivestito da De Simone nell'ambito della cosca di Brancaccio, legata al capo mafia Salvatore Lo Piccolo.
Le indagini della polizia di Stato che hanno permesso di portare al sequestro di beni per un valore di due milioni e mezzo di euro, hanno fatto emergere come la cosca mafiosa di Brancaccio avesse cominciato a inserirsi in un settore economico legale in continuo sviluppo come quello delle lotterie istantanee "Gratta e Vinci". I boss si sarebbero serviti di una società intestata a Giovanni De Simone, la "Game Distribuzione di De Simone Giovanni".
Per gli investigatori questo sistema comportava l'imposizione, agli esercizi commerciali che ne curano la vendita al minuto, dell'acquisto dei tagliandi della lotteria istantanea da parte della società di De Simone, secondo la logica tipica del sistema mafioso.
08/11/2008
Fonte: La Sicilia

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