domenica, ottobre 05, 2008

Anche Sant' Agata...

CATANIA - Le mani di Cosa nostra arrivavano anche sulla festa di Sant'Agata, patrona di Catania: è la tesi della Procura della Repubblica accolta dal gup Benanti che ha rinviato a giudizio sette presunti appartenenti alla 'famiglia' Santapaola. Il reato ipotizzato è associazione mafiosa finalizzata a ottenere ingiusti vantaggi. Gli imputati sono Nino Santapaola, 47 anni, nipote del boss Benedetto; il figlio minore di quest'ultimo, Francesco, 36 anni; Salvatore Copia, 38; quattro esponenti della famiglia Mangion, Enzo, 49 anni, Alfio, 36, Vincenzo, 32, e Agatino, 36. A giudizio per concorso esterno è stato rinviato anche l'ex presidente del Circolo S. Agata alla Collegiata, Pietro Diolosà, di 55. La prima udienza del processo sarà celebrata il 15 gennaio del 2009 davanti la quarta sezione penale del Tribunale di Catania. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore capo Vincenzo D'Agata e dai sostituti Carmelo Petralia e Antonino Fanara. Le indagini sono state svolte dal Gico della Finanza. Il 'controllo' della festa, secondo l'accusa, avveniva proprio attraverso il Circolo S. Agata, che gestisce le uscite e le fermate del fercolo con il busto reliquiario della Santa Patrona e delle Candelore, ceri di legno portati a spalla che vengono fatti 'annacarè (ballare) durante la processione. La Procura ritiene che la gestione della festa per la 'famiglia' fosse più importante sul fronte dell'affermazione del potere che per il profitto generato dalle 'fermate' davanti a certe bancarelle piuttosto che altre.
03/10/2008
Fonte: La Sicilia

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