sabato, settembre 20, 2008

8 ordinanze a Messina

MESSINA - La polizia ha eseguito stamani otto ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di presunti componenti di una banda che aveva collegamenti con le cosche mafiose, la quale metteva a segno estorsioni a commercianti della città ed organizzava truffe alle assicurazioni. Alla maggior parte degli indagati viene contestato di avere costituito un'associazione criminale di stampo mafioso, capeggiata dal pregiudicato Armando Vadalà, che operava nel quartiere di Camaro. Le indagini sono iniziate dall'omicidio di Rosario Mesiti, avvenuto il 22 agosto 2006, da cui è emerso l'operatività di un gruppo criminale denominato Vadalà-Campolo, che imponeva il pagamento del pizzo ai commercianti. L'inchiesta è stata coordinata dal pm della Dda di Messina, Giuseppe Verzera. Gli agenti della Squadra mobile hanno inoltre scoperto, oltre ai componenti dell'associazione, arrestati stamani, tranne uno che è latitante, che dietro la copertura di un'agenzia assicurativa gestita da uno degli indagati, venivano pianificate, oltre alle estorsioni e l'usura prevalentemente nel mercato Zaera, anche truffe assicurative mediante denunce di falsi incidenti stradali, con il reclutamento di falsi testimoni. Le persone arrestate dalla polizia a Messina, nell'ambito dell'operazione Zaera, sono Armando Vadalà, 34 anni, Antonino Bengala, 37 anni, Francesco Tringali, 54 anni, Andrea Falliti, 52 anni, Frank Scibilia, 35 anni e Francesco Sanfilippo, 37 anni. Nella stessa operazione è stato fermato Angelo Bellantoni, 46 anni, con l'accusa di detenzione di arma da fuoco. All'elenco si è aggiunto Gianluca Bellantoni, 24 anni, che stamani era sfuggito all'arresto nell'ambito dell'operazione che ha portato in carcere altre sette persone. L'associazione, per l'accusa, truffava le assicurazioni ed estorceva denaro a commercianti messinesi prevalentemente al mercato Zaera.
20/09/2008
Fonte: La Sicilia

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