venerdì, giugno 20, 2008

Pulizzi spiega...

(AGI) - Palermo, 18 giu. - Per il delitto del boss Nicolo' Ingarao, ucciso a Palermo il 13 giugno dell'anno scorso, ci furono tre testimoni, ma nessuno fu utile per le indagini. Se non fosse stato per la confessione dei due principali responsabili, Gaspare Pulizzi e Andrea Bonaccorso, oggi pentiti, sarebbe stato pressoche' impossibile ricostruire la verita'. Cosa che i pm Maurizio De Lucia, Roberta Buzzolani e Francesco Del Bene hanno fatto grazie anche ai riscontri trovati dalla Squadra mobile di Palermo rispetto ai racconti dei due pentiti.

"Avevamo seguito Ingarao -racconta Pulizzi- mentre usciva dal commissariato. Era passato dall'altro lato della strada, forse c'era un giornalaio, era entrato nella via dove l'omicidio e' poi avvenuto; gli siamo andati incontro e dalla moto ho sparato due colpi con la calibro 38, poi sono sceso dalla moto ed ho sparato rincorrendolo due o tre colpi, sempre con la 38. Lui e' caduto tra le macchine ed io ho continuato a sparare uno o due colpi con la 38 e poi, avendo finito i colpi, ho preso la calibro 9 con la quale ho sparato due colpi". La freddezza del killer gli consente di fissare nella mente tutti i particolari dell'omicidio: "Bonaccorso, nel frattempo, aveva girato la motocicletta, e ci siamo quindi diretti in via Serradifalco e da li' abbiamo raggiunto l'abitazione di Paolo Di Piazza, attraverso vicolo Zisa e via Pitre'. Ricordo che la vittima indossava una maglietta bianca e un pantalone, forse di tuta, comunque di colore scuro, ed aveva dei giornali in mano, forse la Gazzetta dello Sport. Di fronte a dove avvenne l'omicidio c'era una persona, credo al balcone, e due sul marciapiede di fronte, che hanno visto tutto". (AGI)

Fonte: AGI.IT

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