Sono quarantuno a Brescia gli immobili (case, ville e terreni) sequestrati alla mafia e alle oprganizzazioni criminali e «girati» allo Stato e ai Comuni per uso sociale. In tutta Italia i beni confiscati sono 7.699. La Lombardia, con 542 immobili sottoposti a sequestro, è la quarta regione dopo Sicilia, Campania e Calabria. A Brescia, per effetto di una legge del 1996, sono finiti nella disponibilità di Comuni e amministrazioni pubbliche appartamenti e terreni ma anche ville, come a Soiano e a Corte Franca. Il Comune di Brescia è intenzionato a utilizzare in tempi brevi questo patrimonio, destinando gli appartamenti a comunità protette, alloggi per adulti in difficoltà, sedi di associazioni.
Capra: «A breve saranno stabili a uso sociale»
L’assegnazione non c’è ancora, ma il via libera definitivo dall’Agenzia del Demanio dovrebbe essere questione di pochi giorni. Sono diversi gli immobili confiscati alla mafia, a trafficanti di droga o a organizzazioni criminali che a breve passeranno nelle mani del Comune di Brescia per finalità di tipo sociale, come è espressamente previsto dalla legge 109 del 1996.
L’ASSESSORE ai servizi sociali del Comune Fabio Capra è ovviamente soddisfatto che qualcosa si stia muovendo e ricorda che le idee su come utilizzare tali immobili non mancano. Un paio - ricorda - resteranno nelle mani dello Stato: un appartamento di tre vani con box e cantina in via Canipari 3, assegnato al ministero dell’Interno; un appartamento di nove vani con garage in via Dante, in perfette condizioni e in palazzo prestigioso, che pure resterà patrimonio dello Stato. Altri immobili nel giro di pochi giorni entreranno a far parte del patrimonio del Comune.
VIA CORSICA. Complessivamente si tratta di due negozi e tre appartamenti per un totale di 400 mq situati in via Corsica 21/23 e in vicolo Stazione 37/39. La Loggia ha intenzione di realizzare una comunità per neomaggiorenni, vale a dire un servizio per giovani dimessi da comunità o con affido concluso o appartenenti a famiglie in carico ai servizi sociali. Gli immobili richiedono un intervento di ristrutturazione e trasformazione in comunità, con un costo totale di circa 600 mila euro, già previsti dal bilancio 2006.
IN VIA CANIPARI ci sono due appartamenti al civico numero 3: l’intenzione del Comune è utilizzarli come alloggi a protezione sociale, vale a dire per accoglienza temporanea di persone adulte in difficoltà finalizzato al raggiungimento della piena autonomia da parte della persona. La spesa prevista per la manutenzione degli alloggi e di circa 5 mila euro.
Il servizio di protezione alloggiativa è destinato a persone in situazione di emarginazione sociale che al bisogno di alloggio assommano di assistenza educativa e domestica. I progetti di reinserimento prevedono assistenza, tempi e modalità di sostegno al piano emancipativo, accompagnamento alla ricerca e gestione di un alloggio autonomo.
VIA DEL SARTO. Si vuole realizzare un alloggio per convivenza protetta, vale a dire l’accoglienza di quattro persone senza fissa dimora in grado di affrontare un progetto di progressiva autonomia e inserimento lavorativo. la spesa prevista per la manutenzione dell’appartamento è di circa 15 mila euro.
VIA GHISLANDI. Si tratta di un terreno agricolo di oltre 6 mila metri quadrati che il Comune vuole assegnare, previo bando, a una cooperativa, un’associazione o una fondazione per iniziative sociali. L’area, contaminata dal Pcb, necessita di ulteriori verifiche per la conferma di compatibilità con la destinazione che verrà scelta. «La nostra idea - sottolinea Capra -, è che quest’area possa anche essere intitolata a una vittima di mafia, un modo per ricordare che si tratta di un bene ora pubblico sottratto alle organizzazioni criminali». Tra chi si è già informato sul possibile utilizzo dell’area c’è il sindacato degli edili che nell’area potrebbe promuovere corsi sulla sicurezza sul lavoro.
Fonte: Brescia oggi
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