PALERMO - E' quella di Messina la provincia siciliana in cui il racket tende a imporre alle imprese il pizzo più oneroso, nel commercio così come nel settore edile. Ma in genere il "principio" a cui gli estorsori s'ispirano nell'Isola è l'ormai noto "far pagare poco, far pagare tutti".
Sono due delle conclusioni a cui è pervenuta la ricerca su "I costi dell'illegalità", promossa dalla Fondazione Chinnici e condotta nell'Isola tra il 2006 e il 2007. Lo studio sarà presentato a Palazzo Steri di Palermo durante un convegno che si aprirà venerdì pomeriggio, alle 15.30, e proseguirà sabato mattina.
I lavori saranno conclusi dal presidente del Senato, Franco Marini. Venerdì sarà il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Francesco Forgione, a tirare le conclusioni dopo gli interventi di Alessandro Pajno, sottosegretario del ministero degli Interni, e di Ettore Artioli, vicepresidente di Confindustria. A presiedere i lavori sarà il presidente del Tribunale di Palermo, Giovanni Bosco Puglisi.
Sabato a prendere la parola saranno, tra gli altri, Clemente Mastella, ministro della Giustizia; Luigi Cocilovo, vicepresidente del Parlamento europeo; il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso; il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, il procuratore aggiunto Guido Lo Forte, e Antonio Balsamo, magistrato di Cassazione.
L'assise si aprirà con un ricordo di Rocco Chinnici della figlia Caterina, procuratore della Repubblica presso il tribunale dei minori di Caltanissetta e vicepresidente della fondazione intitolata al padre.
14/01/2008
Fonte: La Sicilia
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