mercoledì, dicembre 12, 2007

Ordini dal carcere

MARSALA (TRAPANI) - I boss mafiosi del trapanese avrebbero proseguito la gestione delle cosche anche dal carcere in cui sono detenuti, ordinando pure estorsioni e intimidazioni. La vicenda emerge dall'inchiesta che stamani ha portato la polizia di Stato ad eseguire cinque ordini di custodia cautelare in carcere. I provvedimenti sono stati firmati dal gip del tribunale di Palermo su richiesta del pm della Direzione distrettuale antimafia, Roberto Piscitello, e sono stati eseguiti dagli agenti del commissariato di Marsala.
L'inchiesta punta su alcune cosche mafiose, in particolare quella di Marsala, che secondo l'accusa avrebbe messo a segno intimidazioni e danneggiamenti anche nei riguardi di un consulente esterno dell'amministrazione comunale. Secondo l'accusa le direttive dal carcere sarebbero state date da Carlo Licari, che è raggiunto da uno dei cinque provvedimenti cautelari. Nell'ambito dell'operazione, la polizia ha arrestato quattro persone e notificato un quinto provvedimento in carcere.
I destinatari dei provvedimenti cautelari, tutti di Marsala, sono Nicola Carlo Licari, di 56 anni, già detenuto e sottoposto a giudizio per associazione mafiosa, in quanto accusato di aver favorito la latitanza dei boss Natale Bonafede e Andrea Mangiaracina; Michele Parrinello 43 anni, Giuseppe Fabrizio Parrinello di 33, Francesco Massimo Capizzo anche lui di 33 e Giuseppe Casano di 61. A quest'ultimo sono stati concessi gli arresti domiciliari. A vario titolo sono ritenuti responsabili di incendi, intimidazioni, danneggiamento ed estorsioni consumate ai danni di operatori economici marsalesi.


12/12/2007
Fonte: La Sicilia

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