martedì, novembre 13, 2007

Operazione di Finanza, Polizia e Carabinieri contro il clan Bottaro-Attanasio

SIRACUSA - Guardia di Finanza, polizia e carabinieri hanno effettuato un'operazione antimafia congiunta, coordinata dalla Dda della Procura di Catania, nei confronti di 70 presunti appartenenti alla cosca Bottaro-Attanasio di Siracusa. Nei confronti degli indagati, il Giudice per le indagini preliminari ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere che ipotizza, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsione e usura. Nell'ambito dell'inchiesta gli investigatori hanno eseguito il sequestro di attività commerciali, beni immobili e mobili che, secondo l'accusa, sarebbero stati acquisiti con il riciclaggio di proventi di attività illecite. In particolare sono stati posti sotto sequestro due panifici - uno dei quali aperto appena la scorsa estate nella zona balneare dell'Arenella e l'altro, anche questo di recente apertura, nel centro di Siracusa - tre grandi ville con giardino e piscina nella zona di contrada Mottava, a pochi chilometri dal capoluogo, due appartamenti nel centro storico di Ortigia, una lussuosa berlina e tre moto, quattro conti correnti bancari sui quali sono stati trovati complessivamente 250 mila euro, l'intero stabile nel quale si trova il panificio posto sotto sequestro all'Arenella e le partecipazioni in due società. Le indagini proseguono anche sulla scorta dei numerosi documenti, soprattutto matrici di assegni di conto corrente bancario, che sono stati sequestrati al momento della notifica dell'ordine di custodia cautelare. Nel corso delle indagini sulla cosca Bottaro-Attanasio sono stati complessivamente sequestrati 200 chilogrammi di droga ed un ingente quantitativo di armi. L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto di Catania, Ugo Rossi, e dai sostituti della Direzione distrettuale antimafia etnea Pasquale Pacifico, Andrea Ursino e Danilo De Simone. Attualmente sono state arrestate 17 persone mentre il provvedimento del Gip di Catania è stato notificato in carcere a 18 indagati, già detenuti per altra causa. Le indagini erano state avviate dopo la scarcerazione nel 2005 di alcuni esponenti storici del clan Bottaro-Attanasio, che avrebbero tentato di riorganizzare le fila della cosca decimata negli anni da inchieste e arresti. Le prime attività, secondo quanto emerso da intercettazioni attuate dalla squadra mobile della Questura di Siracusa, sarebbero state quella di fare ripartire il traffico delle sostanze stupefacenti, gli atti intimidatori nei confronti di numerosi operatori commerciali ed imprenditoriali di Siracusa che si rifiutavano di pagare il pizzo. A dare l'ordine di mettere bombe carta o di incendiare le porte di ingresso di negozi e uffici a chi non versava la tangente sarebbero stati anche esponenti di spicco della cosca dal carcere, nonostante fossero detenuti in regime speciale. L'inchiesta ha fatto luce anche sul tentativo di omicidio di Pasqualino Micca, avvenuto a Siracusa il 7 gennaio del 2005: a sparare sarebbero stati quattro sicari su ordine del capomafia Salvatore Bottaro, deceduto il 12 maggio del 2005, che era a casa agli arresti domiciliari per le sue gravi condizioni di salute. L'agguato, secondo la ricostruzione della Dda di Catania, sarebbe avvenuto perché Micca aveva avviato un attività 'parallelà di spaccio di droga non autorizzata dalla cosca. Gli arrestati sono stati condotti nella casa circondariale di piazza Lanza, a Catania, a disposizione dell'Autorità giudiziaria.
13/11/2007

Fonte: La Sicilia

1 commento:

Anonimo ha detto...

I MAFIOSI SONO DELLE MERDE CHE CAMMINANO, MA I POLITICI CORROTTI SONO PEGGIO, MADOBBIAMO ESSERE NOI CITTADINI COMUNI A COLLABBORARE, NON POSSIAMO SOSTITUIRCI ALLA GIUSTIZIA E' CHIARO , MA CONTRIBUIRE E' ESSENZIALE E FONDAMENTALE, W LA GIUSTIZIA, LA LEGALITA',LA MERITOCRAZIA, NON E'SUFFICIENTE DIRE MAFIANO GRAZIE, O FARE DISCORSI FILOSOFICI,NO, BISOGGNA CONTRIBUIRE AL SOFFOCAMENTO DEL FENOMENO, DENUNCIANDO, COLLABBORANDO CON CHI DI DOVERE, IL RESTO VERRA' DA SE'.